Citando Cicerone … O TEMPORA O MORES… CHE TEMPI!

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Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Penso di aver rimarcato più volte la pessima informazione che ci è stata propinata quando il nuovo coronavirus, il Covid-19, è arrivato devastante qui da noi.

Se vogliamo recuperare un briciolo di onestà intellettuale e di coerenza dobbiamo ammettere che a tutti i massimi livelli (sia politici che sanitari), ne abbiamo viste di “cotte e di crude”.

Ci siamo trovati al centro di una farsa, di un film comico se, nella tragedia, non ci sarebbe veramente da piangere.

A livello politico? Tutti i capi di governo europei (Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna…) e USA, hanno compiuto una portentosa piroetta, una improvvisa manovra, un’inversione ad U nel loro approccio con un virus micidiale per non essere da lui completamente travolti.

Le condizioni di vita sono state drammaticamente cambiate.

Ricordate?

<Non è niente di serio>; <Siamo prontissimi>; mischiamoci con “l’immunità di gregge”; <Si salveranno i più forti>.

Previsioni ottimistiche oppure crudeli, nelle loro disparità, si sono infrante di fronte al muro della cruda realtà quotidiana.

Un’invasione virale, da uomo a uomo, velocissima, altamente contagiante, che ci ha portato dopo la Cina prima in casa nostra poi altrove, a contare ogni giorno il numero dei contagiati e dei decessi.

Come si sono giustificati?

Nessuno ha ammesso di aver sbagliato.

“La colpa non è nostra, noi politici ci siamo affidati agli “scienziati”, virologi, infettivologi, epidemiologi, igienisti……”

Una marea di personaggi televisivi che definire “scienziati” mi sembra assurdo, manco fossero Leonardo, Galileo, Pico della Mirandola, Einstein, Fleming, Mendel…..

Nomi non ne faccio, non credo che meritino.

La storia, se raccontata correttamente, si ricorderà di tutti, politici e “scienziati”, senza distinzioni. E non farà sconti.

Me lo sono sognato io quando sentivo dire che il nuovo virale morbo era stato definito “poco più di un’influenza?”.

Ho visto male quando in TV è apparso un rassicurante spot  che ci diceva “era difficile infettarsi con il Covid-19?”

Ho sentito male io quando “un’eccellenza” della virologia ha asserito che “era più facile essere colpiti da un fulmine che dal nuovo virus”?

E ora questi “scienziati” hanno la faccia di bronzo, con la compiacenza di miopi mass media, di ripresentarsi per sciorinare le loro contrastanti elucubrazioni.

Ditemi che non é vero quando questi «scienziati» ci hanno raccontato che le mascherine facciali non servivano, utili solo per non contagiare (e ti pare poco con tutti questi asintomatici!) ma erano completamente inutili per proteggere se stessi.

In realtà quelle mascherine, seppur artigianali, servivano, assieme agli occhiali, come barriera difensiva.

Sarà stata incompetenza o dolo? Anche perché le mascherine a norma non le avevamo (e ancora  oggi sono scarse persino per medici e infermieri).

Abbiamo politici e “scienziati” che ci meritiamo?

E lo dico senza distinzioni politiche, anche se c’é chi si é reso più ridicolo dell’altro e ben poche sono state le eccezioni.

Non ci meritiamo questi “sapientoni”, questi “luminari” (ma quale cavolo di luci hanno acceso?) queste “divinità” che non ammettono mai i loro errori e si scontrano tra di loro.

Forse i migliori sono quelli che sono rimasti in silenzio perché prudenti, non avevano certezze. Forse a loro avremmo dovuto dire grazie noi medici, infermieri, operatori sanitari che ci battiamo, e talora cadiamo, in prima linea.

Gli “esperti” dalle dichiarazioni contrastanti e confuse non se li meritano anche tutti coloro che continuano a lavorare, protetti da mezzi rudimentali a contatto con il pubblico per sfamarlo.

Non se lo meritano i tanti operai che rischiano per andare al lavoro appiccicati come sardine nelle metropolitane. Non se lo meritano i camionisti (altro che trattoria!) che, dopo lunghi tragitti, non trovano nemmeno un posto decente dove fare i loro bisogni. E tra tanti che lavorano non mancano i “furbetti” che si nascondono dietro certificati di malattia.

Forse non é solo furbizia ma anche paura.

“Il coraggio-diceva il Manzoni-se non ce  l’hai non te lo puoi dare”.

Sia dato però l’onore al merito, al coraggio, al senso civico, alla competenza vera conquistata sul campo e non da spinte politiche o di amici e parenti potenti.

La storia ci giudicherà tutti…..

Già sento nell’aria le ingiurie da parte di chi verrà dopo di noi.