Arriva al cinema, dopo il fermo da Covid, “Estate ‘85” il film del talentuoso cineasta francese François Ozon, premiato alla Festa del Cinema di Roma. Tratto dal romanzo di Aidam Chambers “Danza sulla mia tomba”, racconta l’ultima età dell’innocenza prima dell’HIV.
di Barbara Civinini
Le storie d’amore fra adolescenti hanno un fascino particolare e François Ozon, l’enfant terrible del nuovo cinema francese, racconta quella di Alexis e David, tratta dal romanzo di Aidam Chambers “Danza sulla mia tomba”. Lo aveva letto a 17 anni e già allora si era proposto di farne un film. E così, quando è arrivato il momento giusto, più di trent’anni dopo, l’ha realizzato rimanendo sostanzialmente fedele al romanzo, però trasferisce la storia in Francia e lo ambienta nel periodo in cui aveva letto il libro per la prima volta.
Siamo nell’estate del 1985. Il sedicenne Alexis, afflitto da pensieri di morte, è eroicamente salvato dal diciottenne David mentre si trova in vacanza sulle coste della Normandia. Alexis ha appena incontrato l’amico dei suoi sogni. È il film che avrei desiderato vedere quando ero ancora un ragazzo, ma nei film degli anni ’80 le storie che parlano di amori omosessuali vengono presentate con toni molto cupi e dolorosi, anche prima dell’arrivo dell’Aids, spiega il regista. Ozon però ha voluto fare un film sull’amore universale e non su quello “diverso”. La storia fra i due ragazzi è ripresa in modo classico e per raccontarla con il sapore della sua gioventù il regista è tornato a usare la pellicola Super 16 – il formato dei suoi primi cortometraggi – molto meno piatta del digitale. Nel libro di Chambers la famiglia è ebrea e Ozon ha mantenuto anche questa scelta perché, afferma, mi piace che questa differenza non costituisca un problema, proprio come l’essere gay, è semplicemente un elemento della narrazione come gli altri. Alexis è interpretato da Félix Lefebvre che si è dimostrato subito l’attore ideale per il personaggio, con il suo viso tondeggiante, il suo sorriso un po’ infantile, mentre per vestire i panni di David è stato scelto Benjamin Voisin perché, anche se la sua compressione fisica non era la più indicata, ha saputo rendere perfettamente il senso di supremazia fisica che richiedeva il ruolo, quasi un guerriero che sa sconfiggere la morte. L’amore è travolgente, pieno di energia, quella degli adolescenti. Ma l’avventura di quell’estate del 1985 si chiuderà con una danza sulla tomba, un patto tra amici che è quasi un antico rituale pagano per propiziare il “passaggio”.
La danza di morte, spiega Aidam Chambers – ormai alla soglia dei novant’anni – è stata ripresa da un fatto di cronaca pubblicato nel 1966 da “The Guardian”, anche se la storia contiene alcuni episodi autobiografici. È proprio l’atto di raccontare le storie della nostra esperienza che ci rende chi e che cosa siamo e ci cambia, e questo concetto, che è il cuore del romanzo, è anche il cuore del film, afferma Chambers. Dopo trentotto anni di attesa, François mi ha dato quello che desideravo. Il risultato, dice, è un bel film – secondo me uno dei suoi migliori – per il quale è davvero valsa la pena attendere.
Alla scorsa Festa del cinema di Roma “Estate ‘85” ha vinto l’ambito premio del pubblico. La pellicola in Italia è distribuita da Academy Two.