L’INTRAMONTABILE “BALLA COI LUPI” INTERPRETA E PRODUCE UN WESTERN RURALE TRATTO DA “LET HIM GO”, ROMANZO DI LARRY WATSON, ACCANTO ALLA PLURIPREMIATA DIANE LANE.
di Barbara Civinini
La cara vecchia America degli anni 60, quella di provincia, delle distanze enormi e dei campi coltivati, torna sul grande schermo con un film a mezza strada fra il western e il drama, con “Uno di noi”. Il film è tratto da “Let Him go” il romanzo di Larry Watson, pubblicato nel 2013 e approdato nel nostro Paese in libreria quasi in contemporanea con l’arrivo al cinema.
L’acclamato autore di “Montana 1948” con il suo racconto ripercorre il tema dell’amore familiare e ritorna nell’Ovest americano. Si tratta di una storia ordinaria di perdita che riunisce di nuovo una collaudata coppia del cinema a stelle e strisce. Kevin Costner e Diane Lane, infatti, tornano a interpretare un ruolo genitoriale come ne “L’uomo d’acciaio”, dove erano i genitori di Clark Ken. Nel film però c’è qualche differenza rispetto al romanzo: la pellicola è ambientata circa dieci anni dopo, nel 1963, nel Montana, mentre il racconto di Watson inizia in North Dakota nel 1951. Dopo la morte del figlio, lo sceriffo in pensione George Blackledge (Costner) e la moglie Margaret (Lane) lasciano la propria fattoria per recuperare il giovane nipote in custodia presso una pericolosa famiglia che vive fuori dagli schemi in Dakota, guidata dalla matriarca Blanche Weboy, interpretata dalla brava Lesley Manville, che qualcuno ha paragonato a un minto della vecchia Hollywood, Bette Davis. Quando capiscono che non c’è alcuna intenzione di lasciar andare il bambino, George e Margaret non hanno altra scelta di combattere per la propria famiglia e finire quello che hanno iniziato.
In senso della perdita predomina in tutto il film durante il lungo viaggio dei Blackledge, immerso nella vastità del paesaggio rurale dei grandi States, l’altro vero protagonista del film. A dirigere il mitico “Balla coi lupi” – che partecipa alla produzione – c’è Thomas Bezucha, regista di commedie collaudate, che anche questa volta alimenta il melodramma nei contrasti familiari, come ne “La neve nel cuore“. E’ sua pure la sceneggiatura. Così Costner, tacciato di essere sul viale del tramonto, nonostante il successo della serie televisiva “Yellowstone”, offre un’ottima prova d’autore, anche ai suoi detrattori, accanto alla brava Diane Lane, candidata all’Oscar come miglior attrice ne “L’amore infedele”.
Il film è stato prodotto dalla Mazur/Kaplan Company, del libraio statunitense Mitchell Kaplan e della produttrice di progetti vincitori di Academy ed Emmy, Paula Mazur, che hanno trasformato l’azienda di famiglia in un produttore leader di film di alta qualità portando sul grande schermo, come in TV e al teatro materiale letterario. Kaplan, fondatore della Books & Books, è stato presidente dell’American Booksellers Association e ha ricevuto il Literarian Award dalla National Book Foundation. Books & Books è stata anche la libreria dell’anno di Publishers Weekly. Insomma un neo-western, fatto alla vecchia maniera e piacevole, che vale la pena vedere, disponibile anche in streaming.