CINEMA, JUDD APATOW: BUONASERA AMERICA!

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Judd Apatow con “Il re di Staten Island” racconta la storia vera di un ragazzo di periferia all’ombra del dramma dell’11 settembre. Il protagonista è Pete Davidson, star del varietà comico del sabato sera della NBC. Nel cast anche il premio Oscar Marisa Tomei.

di Barbara Civinini

Cinema – L’ombra dell’inferno delle Twin Towers si allunga dietro le quinte dell’ultima comedy-drama di Judd Apatow. Quell’11 settembre, che nessuno può dimenticare, ha segnato per sempre la vita di Pete Davidson, il protagonista, cui s’ispira l’intero film.

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Marisa Tomei con Davidson – Fonte: Universal Pictures

L’attentato al World Trade Center gli potò via il padre pompiere a soli 7 anni. Anche Scott Carlin, cui presta il volto, ha perso il padre pompiere sul lavoro. E’ difficile crescere da orfani con una madre infermiera esausta e forse Scott non vuole diventare adulto per davvero e annega le sue smanie suicide con la marijuana e una relazione sessuale con l’amica Kelsey (Bel Powley), quando non bivacca sul divano con gli amici. Il suo sogno è di diventare tatuatore. Continua a vivere con la madre – interpretata dal premio Oscar Marisa Tomei – nonostante sia già grande. Quando sua sorella parte per il college e la madre inizia una nuova relazione dovrà trovare il coraggio di voltare pagina.

Questa in poche battute la storia de Il re di Staten Island arrivato al cinema e sull’on demande. Una commedia drammatica, dal sapore agrodolce, che svela nuovi aspetti del regista di Molto incinta e 40 anni vergine, apprezzato anche dal pubblico del piccolo schermo. Il giovane Pete è una rinomata star del Saturday Night Live – il varietà comico del sabato sera della NBC – che fra l’altro vive proprio a Staten Island, dove è ambientata tutta la storia. Un 26enne molto apprezzato per le sue battute roventi che nel quotidiano trova il pretesto per scherzare sul sesso, la droga e le esperienze adolescenziali tipiche della roast comedy. E’ proprio la sua aderenza al personaggio che ha dato a Scott spessore e credibilità. Il giovane Pete – che ha contribuito alla sceneggiatura e alla produzione insieme al regista Apatow – è proprio quello della battuta infelice sul deputato statunitense Dan Crenshaw. Episodio concluso con le scuse accettate e un invito da parte di Crenshaw a non dimenticare mai il sacrifico dei veterani. Proprio dai colleghi del padre che vivono ancora a Staten Island ha recuperato storie assurde e incredibili che alimentano la trama del film. Questa piccola isola, dalla quale si può raggiungere Manhattan solo con un battello, è una tranquilla periferia residenziale, di cui il regista dipinge così bene le atmosfere da farla diventare un vero personaggio. Statisticamente, è il più sicuro dei cinque distretti di New York.

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Pete Davidson interpreta Scott – Fonte: Universal Pictures

Cinema. Forse per Davidson la pellicola è stata un’opportunità in più per raccontare la sua storia, che al pubblico americano, a giudicare dall’impennata degli incassi, è piaciuta molto, sicuramente un po’ di meno alla critica. Alcuni l’hanno definito un piccolo disastro. Comunque Pete come Scott – e tutti noi – pensando alle vittime di quel giorno che ha cambiato la nostra storia, può dire Nessun giorno vi cancellerà dalla memoria del tempo, proprio come scrisse Virgilio nell’Eneide, e com’è stato riportato sul muro del Museo dedicato alle vittime dell’11 settembre.