A poco più di cento anni dalla scomparsa di Jack London, arriva in sala la versione di Chris Sanders de “Il richiamo della foresta”. Il ruolo del protagonista è interpretato da Harrison Ford. E’ il primo film ad essere distribuito dal nuovo colosso nato dal matrimonio tra Disney e 20th Century Fox.
di Barbara Civinini
“Quando nelle lunghe notti gelate levava il muso alle stelle gettando lunghi ululati nello stile dei lupi, erano i suoi antenati morti e ridotti in polvere, che levavano il muso alle stelle e ululavano nei secoli attraverso di lui”.
Cosi Jack London descriveva il suo protagonista a quattro zampe Buck, in uno dei suo romanzi più letti, Il richiamo della foresta, che oggi torna sul grande schermo con l’ennesimo adattamento firmato da Chris Sanders. Per il famoso animatore statunitene si tratta della prima regia di un film e non di un cartoon. Il compito sicuramemte gli è stato alleggerito da un copratogonista di grande mestiere come Harrison Ford, che presta il volto a John Thornton, vero amico del cane, che dopo essere statato salvato dal suo aguzzino, gli renderà il favore più volte. Ma questo purtroppo non basterà a sottrarlo al suo triste destino che lo aspetta nel cuore della foresta dove andrà a cercare forturna, l’oro. Il periodo è proprio quello della corsa all’oro del lontano fine ottocento, nel Klondike. Solo quando Thornton sarà ucciso dagli indiani Yeehats, Buck – inferocito dalla dipartita del suo migliore amico che, questa volta, non ha potuto salvare – seguirà il richiamo della foresta.
La trama la conoscamo un po’ tutti. La vita del coraggioso Buck, abituato al clima mite e alla tranquillità degli Stati Uniti del Sud, è sconvota quando, per vile denaro, viene venduto come cane da slitta e spedito al freddo Nord. Ma il suo cuore non sarà piegato dall’aguzzino che lo addestra e nemmeno quado cercheranno di ucciderlo perché crolla sfinito dal peso della slitta. Ed è a questo punto che John lo salva.
Molti hanno considerato il film un remake di quello del 1935 firmato da William Wellman e interpretato da Clark Gable, ma le riduzione cinematografiche e televisive sono molte, fra cui l’adattamento del 1996 di Peter Svatek in cui il ruolo del protagonista era affidato proprio famoso “replicante dagli occhi di ghiaccio” di Blade Runner, Rutger Hauer, scomparso l’estate scorsa.
Anche se si tratta di un film con protagonisti in carne ed ossa, il debito con la CGI è notevole. Buck ,infatti, è rielaborato con la computer grafica per dare alle sue espressioni un tocco più umano. Sicuramente, si tratta di un racconto dal grande fascino che ha ancora molto da dire sia sui personaggi umani che su quelli animali, come riporta l’ANSA, riprendendo le dicharazini del protagonista a Variety.
Oltre Ford c’è un altro beniamino del pubblico, l’attore inglese Dan Stevens, famoso per aver interpretato il ruolo di Matthew Crawley in Downton Abbey. Insomma, a poco più di cento anni dalla sua scomparsa il romanziere statunitense Jack London fa ancora sognare grandi e piccini. Il film, costato più di 100 milioni di dollari, che promette di ripagare bene al botteghino la produzione, è il primo film ad essere distribuito dal nuovo colosso da 71 miliardi di dollari nato dal matrimonio tra la Walt Disney e la 20th Century Fox.