Italia Nostra, Fai e Wwf: percorso ciclabile nella Riserva Litorale? Cinque buone ragioni per privilegiare il tracciato esistente.
Le associazioni unite propongono la valorizzazione del percorso storico contro l’ipotesi di un tracciato ex novo ad alto impatto ambientale parallelo alla costa.
Valorizzare il tracciato campestre esistente ricco di storia e inserito nel paesaggio piuttosto che privilegiare un percorso ex novo che andrebbe ad impattare con il contesto naturalistico caratterizzato da dune e campagna tipico della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
E’ questa in estrema sintesi la proposta che viene avanzata da Italia Nostra, Fai e Wwf che in un documento congiunto evidenziano le cinque buone ragioni per tenere in considerazione il percorso campestre nel tratto tra Marina di San Nicola e la torre di Palidoro, all’interno del territorio del Comune di Fiumicino, nell’ambito de più ampio progetto di Ciclovia Tirrenica di interesse interregionale.
A siglare il documento – inviato a Regione Lazio e per conoscenza al ministro dell’Ambiente, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Commissione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano – Franco Medici, presidente Italia Nostra Lazio unitamente alla sezione Italia Nostra Litorale Romano, con Maria Gabriella Villani, presidente Wwf Litorale Laziale e Giuseppe Morganti, Delegazione Fai di Roma, Presidenza Regionale Fai Lazio.
Il percorso interno che passa in campagna è un tracciato ormai storicizzato e costituirebbe una scelta a basso impatto e molto meno onerosa dell’ipotizzato tracciato più vicino alla costa, che andrebbe al contrario costruito ex novo e necessiterebbe di un ponte sul fosso
Cupino in area di foce, area di elevatissimo interesse ambientale.
Riguardo al tracciato parallelo alla costa, Italia Nostra, Fai e Wwf mettono in evidenza che tali opere sarebbero incompatibili con l’habitat fluviale e con la presenza delle dune costiere e in generale con l’area 1 della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, e come tali
sarebbero censurabili dall’Unione Europea mediante procedura d’infrazione. Lo stesso vale – commentano le associazioni – per il tratto successivo in direzione Passoscuro, che passerebbe in area 1. Viceversa, l’adeguamento del percorso interno avrebbe un costo minimo in quanto il tracciato già esiste.
La proposta di intitolare alla figura di Antonio Cederna l’insieme dei percorsi campestri nella tenuta di Palidoro, fino a raggiungere la stazione ferroviaria, sostenuta da diverse associazioni, e la segnalazione della torre e delle dune di Palidoro come “Luogo del cuore”
del Fai dimostrano quanto tale scelta sia condivisa.
“La tenuta di Palidoro – concludono Italia Nostra, Fai e Wwf – rappresenta uno dei luoghi di maggiore pregio di tutta la Riserva del litorale voluta da Antonio Cederna, proprio per la continuità campagna-dune-spiaggia-mare. Un unicum di grande valore naturalistico ed
estetico che non merita di essere spezzato da nuove inutili ciclabili, laddove esiste già un tracciato ottimo da tutti i punti di vista”.