«CIAO ROMBO DI TUONO, SEI STATO IL NOSTRO IDOLO»

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rovesciata dei gigi riva
immagine del gol più famoso di gigi riva

I SARDI CHE VIVONO A LADISPOLI RICORDANO IL GRANDE GIGI RIVA

Una bandiera, un mito. Se n’è andato un altro grande campione, soprattutto un simbolo per il popolo sardo. Gigi Riva, morto a quasi 80 anni, ha regalato tante emozioni e uno storico scudetto al Cagliari nel 1970. Per rimanere con quella squadra e in Sardegna Gigi Riva rifiutò in più occasioni il trasferimento nei grandi club del nord Italia (nato a Leggiuno in Lombardia), dove avrebbe guadagnato di più e avrebbe probabilmente avuto più occasioni di vincere.

ROMBO DI TUONO:LADISPOLI ANCORA IN LUTTO

Con la maglia azzurra detiene ancora il record di giocatore più prolifico con i suoi 35 gol. “Rombo di Tuono” (soprannome datogli dal giornalista sportivo Gianni Brera) lascia un vuoto incolmabile non solo per tutti gli sportivi. Era silenziosamente amato e Ladispoli, città molto popolata da sardi ancora oggi, è come se fosse in lutto. Una piccola comunità che lo ricorda con tanto affetto. «Un pezzo del nostro cuore va via – racconta Nicolò Vinci, all’epoca titolare di un ristorante e oggi pensionato – ha rappresentato molto per i sardi. Le partite le seguivamo per radio ed era un grande emozione.

Dopo di lui non c’è stato nessuno alla sua altezza, forse si è avvicinato un pò Zola ma è andato via presto da Cagliari e comunque Riva era inimitabile, un super campione». L’immagine del “rombo di tuono” peraltro veniva probabilmente da un libro di Grazia Deledda, scrittrice sarda premiata con il Nobel per la letteratura nel lontano 1926.

LADISPOLI: RISTORANTE DEDICATO AL GRANDE GIOCATORE

A Ladispoli, fino a poco tempo fa, era presente anche un ristorante con quel nome, e ovviamente non lo frequentavano solo i sardi. C’è chi lo ricorda in modo ancora più energico è Simona Secchi, proprietaria di un negozio di caffè in centro, a Ladispoli. «Con mio padre Giovanni – racconta – prendevamo la nave da Civitavecchia per andare allo stadio Sant’Elia e seguire il Cagliari. Ero piccolina, mi mettevano la maglietta rossoblu e il cappello. Per mio papà, Gigi Riva, era un idolo e lo era anche per me. Ho come ricordo tante foto in casa. Quegli istanti e quei momenti vissuti insieme li custodisco gelosamente nel mio cuore».

Andrea Pitton invece risiede a Cerveteri ma per molti anni ha vissuto in Sardegna per lavoro. «Sono stato una decina di anni a Cagliari – dice – e lì Gigi Riva era veramente una leggenda. L’ho incontrato spesso e mi ha anche guardato ma non ho avuto il coraggio di chiedergli una foto o di stringergli la mano. Ricordo che in un’occasione ho chinato la testa in segno di grande rispetto e mi sono emozionato per il suo “buongiorno”. Abitava in centro e nessuno osava disturbarlo anche perché magari aveva un carattere un po’ chiuso. Che riposi in pace questo grande uomo che ha fatto sognare i tifosi cagliaritani ma anche il popolo azzurro».

Silvia Vinci è un’artista e vive in Sardegna, precisamente a Oristano. Ha omaggiato Rombo di Tuono con un ritratto da brividi rievocando un pensiero di Riva: «La Sardegna mi ha dato affetto e continua a darmene. La gente mi è vicino e mi fa sentire importante come se ancora andassi in campo a fare gol. E questa per me è una cosa che non ha prezzo». Ladispoli e la Sardegna unite per l’immenso Gigi.