A Santa Marinella il tenore canta sul balcone, il suo è un messaggio di speranza senza confini.
di Barbara Pignataro
Il tenore Christian Panico accoglie il nostro invito a parlare di se, a rivelare chi è l’uomo che ogni giorno, da quando è iniziata la quarantena in Italia, dal balcone del suo appartamento regala emozioni. Socievole, allegro e disponibile si presta ad una conversazione telefonica e scopriamo un talento, l’ennesimo sul territorio, famoso e stimato all’estero e sconosciuto in patria.
Quando nasce l’amore per la musica? Ho iniziato giovanissimo. Facevo parte di un coro alla Cappella Sistina, facemmo un esibizione davanti a Papa Giovanni Paolo II, avevo 8 anni e dopo un mio assolo, ero l’unica voce bianca del coro, il papa mi chiamò, mi diede un bacio sulla fronte e mi disse: «Vai e canta!». Non ho più abbandonato questa mia passione, per tanti anni sono stato la voce del gruppo Black Queen, appassionato come sono di Freddie Mercury. Dieci anni fa sono partito per la Russia, mi scelsero fra tanti, a Mosca ho avuto l’opportunita di cantare nelle migliori location.
Sei uno dei grandi talenti italiani, famoso nel mondo e sconosciuto in patria, l’Italia cosa offre a musicisti e cantanti? Esatto sono uno di loro, deluso dall’Italia, tanto che una volta tornato, per due anni non ho cantato: la frustrazione che deriva dai meccanismi presenti nell’ambiente discografico logora l’anima. Sopratutto nel mondo della lirica, della Musica di qualità.
Lo stesso Bocelli, ha sofferto prima di essere presentato e apprezzato in Italia. Ancora oggi è difficile ottenere visibilità e potersi affermare? Molto di più. Il problema non è la musica, sono gli addetti ai lavori. Una volta scoprivano i talenti e li facevano diventare famosi, adesso invece fanno quello che più conviene fare, se va di moda ad esempio, il genere trap, quello producono.
Costruiscono un personaggio in base alla richiesta del mercato. E i reality? Purtroppo i reality hanno distrutto la musica italiana, molto spesso creano spazzatura. Mi permetto di dirlo in quanto sono anche un vocal coach. Un tenore, mio allievo, è arrivato in finale in vari concorsi e reality in Giappone attraverso un duro lavoro. Oggi la formazione non conta più, nel BelPaese i programmi non puntano alla qualità bensì alle vendite. I veri talenti sono sconosciuti al grande pubblico. A me ai reality non mi ci vogliono, ho provato a partecipare, scartato alla prima selezione!
La musica è divenuta usa e getta. Se la richiesta è questa, è un problema culturale? Anche, assistiamo ad un progressivo impoverimento culturale ed emozionale, basta osservare le mode ed il loro cambiamento nel tempo, ma soprattutto, come esse influenzano le masse. Il livello culturale si è abbassato talmente tanto che tutti pensano di poter cantare e lo fanno, supportati dalla tecnologia che si sostituisce alle doti canore e allo studio. Poi c’è chi ancora nota la differenza, riconosce un talento, come le persone che apprezzando la mia voce, hanno parlato di me, diffuso i video del flashmob.
Oltre al tuo gesto di solidarietà verso la comunità, apprezzatissimo, i messaggi arrivati sono tutti elogi all’artista. Raccontano le emozioni che provano nel sentirti cantare. Tutti i giorni canto dal balcone, un gesto che viene dal cuore che mi fa sentire utile e vicino al prossimo attraverso la mia voce e le emozioni che la musica trasmette tento di rallegrare un momento della giornata.
Cantante, influencer, editore, imprenditore, quale il prossimo progetto? Quello che sta succedendo oggi, a livello economico, è catastrofico, più di quel che sembra. Coltivo la passione per il canto, non mi do per vinto, per il momento da Santa Marinella invio un messaggio positivo al mondo: rimanere uniti e resistere in questo momento difficile.
Dal balcone hai salutato il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, a casa perché contagiato, il tuo saluto è arrivato insieme alla musica, tanto da proporti di cantare per la città, sabato 21 marzo. Raccontaci. Si, mi ha chiamato la protezione civile della città per invitarmi a partecipare all’iniziativa comunale, “Una voce nell’oscurità”. É stata illuminata con i colori della bandiera italiana la passeggiata di Santa Marinella. Una notte suggestiva e commovente, ho cantato nell’oscurità, per i cittadini mentre un video proiettore mandava le immagini della città. Siamo italiani, un popolo che si è sempre rialzato.
L’Italia non ti ha dato ancora nulla, nonostante questo sei orgoglioso di essere italiano? In Russia sono candidato per essere Ambasciatore della Pace e sono stato premiato come esponente della cultura italiana all’estero dai russi e non dall’ambasciatore italiano in Russia. Credo nell’Italia. L’immagine del nostro Paese nel mondo, come in Russia sono Albano e Romina Power, Celentano, Cotugno, Caruso, Bocelli: la musica pulita che ci ha reso famosi. Il gruppo Il Volo è famoso nel mondo con le cover dei brani italiani del passato, non di certo per la musica attuale.
Hai cantato negli Stati Uniti, in Africa, in Cina, Russia e in tanti altri paesi nel mondo, opportunità in Italia? Quando sono tornato in Italia ho proposto ad una nota casa discografica un brano, scritto da me insieme al compositore Andrea Tosi, per lo Stato Vaticano, si chiama “Dove sei Maria”, che adesso pubblicheranno in Russia. Un brano lirico, arrivata alle alte sfere del Vaticano, ma sul quale nessuno ha voluto investire. Non mi arrendo, mi farò conoscere ed apprezzare anche a casa.
In bocca al lupo
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