Prosegue la battaglia della Union Agent Football Association Deregulation per evitare che dal primo luglio quasi un migliaio di agenti sportivi restino disoccupati con licenziamenti a catena dei dipendenti delle agenzie e chiusura della aziende in cui operano i cosiddetti procuratori sportivi.“La nostra organizzazione – afferma il presidente Alessio Sundas – ha contattato una cinquantina di Federazioni calcistiche europee proponendo di tesserare tutti gli agenti della nostra associazione che si sono iscritti in Italia dal 2015. La speranza è che venga accettata questa istanza e che questi professionisti possano continuare ad operare anche in Italia. Corriamo il serio rischio che nessun procuratore sportivi possa più lavorare in Italia per colpa di una legge illegittima e senza senso che ha chiuso il mercato degli agenti sportivi. La Uafa sta cercando di farla modificare con azioni mirate quali ricorso al TAR, Antitrust e Commissione europea.
Appena la prima federazione estera risponderà positivamente, sarà organizzato un incontro per poi poter procedere con un accordo mirato a tutti i procuratori che vorranno intraprendere questo iter. Nel caso in cui la FIFA o altro ente statale provvederà a riformare la categoria, gli iscritti dovranno ricevere la sicurezza di rimanere associati nel nuovo eventuale albo”.