Sono febbrili gli incontri di questi giorni che a Cerveteri aprirebbero nuovi orizzonti calcistici.
La società del Città di Cerveteri da undici anni in mano al presidente Mauro Mazzarini potrebbe avere una nuova proprietà. Si sono intavolate alcune trattative per il passaggio di consegne ma per ora ci sono pochi fatti e tante parole. Del resto, di questi tempi, solo imprenditori coraggiosi possono sobbarcarsi di impegni economici e morali non indifferenti.
Desta perplessità che nessun dirigente del Cerveteri abbia risposto alla proposta dell’agente Fifa Alessio Sundas che aveva inviato una lettera ufficiale alla società etrusca, chiedendo un incontro ufficiale per l’acquisto del club.
D’altro canto Mazzarini appare demotivato, stufo di una città che lo ha più volte contestato non apprezzandone il lavoro di questi anni. Parte di questa sua desistenza è da addebitare, se vogliamo, a una classe politica che poco è riconoscente verso quegli imprenditori che fanno qualcosa per la collettività. E’ una consuetudine che questa città negli ultimi venti anni abbia avuto percorsi altalenanti, segnati da deboli riprese e cadute fragorose con lo sport in declino. A pochi chilometri, a Ladispoli, stanno vivendo un momento fantastico.Sono vicini a ritornare in serie D, hanno riconquistato la passione di una città, ogni giorno partoriscono idee: un palazzetto dello sport e l’ampliamento dello stadio. Eppure non siamo a chissà quanti km. Ma a un tiro di schioppo.