Automezzi datati, autoscala assente per effettuare i soccorsi ai piani alti. Per un incendio al terzo piano di un palazzo o per soccorrere un’anziana in casa, si deve attendere che la mandi il comando di Ostia o Civitavecchia con il rischio passino troppi minuti preziosi. Non c’è pace per i vigili del fuoco di Marina di Cerveteri. Personale cerveterano poi inserito nel quadro della “sospendibilità”. Con una semplice chiamata da Civitavecchia o da Bracciano la squadra in servizio partirebbe immediatamente lasciando sguarnite le due città di Ladispoli e Cerveteri. Problemi anche in caserma perché l’aria condizionata non funziona da tempo ed è un bel guaio con un periodo così rovente. Le sigle sindacali insorgono. «Le criticità sono varie – sostiene Riccardo Ciofi, segretario generale della Federazione Nazionale Sicurezza Cisl Roma e Rieti –a cominciare dall’autoscala. Un mezzo di elevazione è fondamentale per questo territorio. Se poi parte la squadra in direzione di Civitavecchia e Bracciano restano a Cerenova tre o quattro unità al massimo. Ci vogliono più uomini e mezzi. A gennaio del 2024 ci sarà una sorta di riorganizzazione nel comando provinciale e ci auguriamo che ogni sede operativa venga rafforzata, soprattutto questo tratto costiero del litorale a nord di Roma così carente. Occorrerebbero centinaia di pompieri solo per Roma e provincia».
«Bisogna insistere oltre che sull’autoscala – parla anche Gabriele Fargnoli, caposquadra e coordinatore Area Nord della Fns Cisl – per ottenere la non sospendibilità. Faccio un esempio: se la squadra 17A di Civitavecchia esce per un intervento lungo, siamo noi da Cerveteri che andiamo a coprire la zona per la presenza del porto e della centrale Enel. Stesso discorso per Bracciano. Eppure il nostro servizio copre, oltre Cerveteri e Ladispoli, anche Santa Marinella e il comune di Fiumicino fino a Coccia di Morto. È davvero tanto».