Cerveteri e tifosi: quando finisce un amore

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di Fabio Nori 
Il 2018 non è iniziato bene per il Cerveteri, due sconfitte di fila, l’ultima immeritata ad opera dell’Aranova.

Ma quel che più rattrista non è nè la posizione in classifica ( del tutto positiva), nè il ruolino di marcia del nuovo anno. C’ è altro ad alimentare rabbia : il poco, se non scarso interesse intorno alla squadra, che la domenica si trova a giocare con un uomo in meno, i suoi tifosi. E nel caso di domenica sembrava di giocare ad Aranova e non al Galli. Rispetto va  al sostegno dei tifosi ospiti, calorosi, che hanno dato dimostrazione di vicinanza, ma non si può paragonare la storia del calcio a Cerveteri con quella di Aranova ( che ha bruciato le tappe).  E’, tuttavia, un momento negativo sotto questo profilo perchè tra tifosi e società c’è un muro, un gelo inscalfibile.  Tanti tifosi hanno scritto alla nostra redazione; all’indomani la delusione non è tanto per la sconfitta, quanto per lo spettacolo di uno stadio che se non si specchiasse tra il campo ed il cielo , di verdeazzurro ne avrebbe poco. In molti hanno invitato la dirigenza ad aver un po’ piu’ di elasticità sul biglietto d’ingresso , non per il costo ( giusto), piu’ per le modalità sull’accesso. Bisogna rinsaldare il rapporto con la tifoseria, che soli pochi anni, e non decenni, riusciva a ricoprire il ruolo di dodicesimo. E speriamo che lo sia in un futuro immediato.