I sindacati tornano ad evidenziare le criticità del personale che opera nella sede di Cerenova.
Ci risiamo, a Cerveteri gli automezzi fermi ai box. Senza l’autoscala (vitale per gli interventi nei piani alti di una palazzina ad esempio), e da tempo è fuori uso pure la motobarca per gli interventi a mare. Tra un incendio e l’altro i pompieri di Marina di Cerveteri devono far fronte alle carenze. A cominciare dai mezzi che sono in avaria. Da circa un mese la “partenza” è in riparazione. Ed è un bel guaio perchè può disporre di 4mila litri d’acqua. In sostituzione ne è arrivato uno da 1.500 litri. Significa che di fronte ad un rogo in un’area boschiva deve arrivare una seconda autobotte da Roma o Civitavecchia. I sindacati protestano. «Una situazione ridicola per un territorio grande, – critica Riccardo Ciofi, segretario generale della Federazione Nazionale Sicurezza Cisl Roma e Rieti – non si può razionalizzare l’uso dell’acqua. Per non parlare del personale. Le unità sono 32: troppo poche perché soltanto una squadra può essere schierata in servizio». A breve Cerveteri perderà anche la botte di 8mila litri che verrà spostata a Palidoro, nel comune di Fiumicino. La coperta è troppo corta anche perché i pompieri etruschi, oltre o naturalmente Cerveteri e Ladispoli, si spingono a Santa Marinella, Bracciano e verso sud a Fiumicino. E la situazione complessiva non è delle migliori. «Abbiamo incontrato lo scorso luglio il prefetto – aggiunge il rappresentante di Fns Cisl – illustrandogli i problemi di Cerveteri per arrivare ai disagi di Roma. Ha recepito tutte le istanze ma non si vede un cambiamento di rotta. L’elenco delle richieste comprende un potenziamento delle sedi, la sostituzione di mezzi obsoleti e una ripartizione congrua dei vigili del fuoco. Nella provincia ci sono solo 105 autisti. La politica a livello nazionale deve fare la sua parte così come le istituzioni locali. A Ladispoli e Cerveteri ad esempio venne votata in Consiglio una mozione per l’autoscala: è vitale per soccorsi ai piani alti, eppure la caserma di Marina di Cerveteri ne è sprovvista». Dall’entroterra alla costa. Il 25 agosto una motobarca dei vigili del fuoco si è rivelata provvidenziale per domare le fiamme che stavano avvolgendo uno yacht a largo di Montalto di Castro salvando di fatto sette persone. Da quel giorno il natante però è fuori gioco. Un bel guaio per il litorale nord da Civitavecchia a Marina di Cerveteri. «Ad oggi – svela sempre Riccardo Ciofi – non risulta più operativo ed è l’unica motobarca disponibile tra tutti i nuclei specializzati della Penisola che peraltro è stata tolta ai colleghi del porto di Gaeta con un provvedimento del Dipartimento. A noi sta a cuore la continuità e la garanzia nel mantenere il soccorso pubblico nella realtà complessa del porto di Civitavecchia, di fatto il porto della Capitale, dove è bene ricordare transitano ogni anno circa 30.000 passeggeri».