CERVETERI SI RITROVA IN PIAZZA PER UN MOMENTO DI SOCIALITÁ. MA I GIORNALI RACCONTANO ALTRO

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Il pensiero di Alessandro Magnani

«Quello che sto leggendo su alcuni media locali in merito agli accadimenti nella serata di San Valentino, in Piazza della Rimembranza a Cerveteri, ha dell’incredibile. In particolare, quello che è stato riportato su un giornale on line poche ore dopo questa fantomatica “manifestazione” è assurdo.
Potrebbe far sorridere, se non fosse una grave mistificazione di quello che è successo.
Ero in centro a Cerveteri quella sera e, quando ho visto alcune persone che conoscevo riunite a parlare tranquillamente nei giardinetti di Piazza della Rimembranza, mi sono fermato con loro.
Mi hanno raccontato di questa iniziativa, diffusa con il passaparola tra amici e conoscenti, di vedersi all’aperto per stare un po’ insieme; ho trovato famiglie con bambini, coppie di ragazzi, persone che conosco interagire tranquillamente, scambiarsi opinioni sui problemi quotidiani e su quei diritti negati che sono ormai all’ordine del giorno.
Ma quello che ho visto io è quello che chiunque fosse stato presente in piazza avrebbe visto.
Fino all’arrivo delle forze dell’ordine, che erano lì “per dovere” ma che hanno creato un po’ di agitazione, chiedendo i documenti a tutti. E anche qualche problema di traffico, che è stato però subito imputato ai cosiddetti “manifestanti”. Già, perché sempre la stessa testata, senza neanche fare lo sforzo di interpellare i presenti, fa riferimento a una loro premeditata volontà di voler emulare chissà quale manifestazione, calare su Roma, bloccare il traffico, e mette l’immagine di una stella di David per illustrare l’articolo, a richiamare non si sa bene cosa.
Ieri sera gli unici problemi sono nati dall’ostruzione della strada da parte di una macchina delle forze dell’ordine, che non permetteva il transito di un pullman. Non un urlo, non uno schiamazzo, non un coro, non un corteo, non un cartello, non una bandiera. Sarebbe da farlo presente ad alcuni giornalisti, affinché riportino la realtà dei fatti e non la visione che vogliono far passare.
Se si volessero comprendere le dinamiche di certi fenomeni sociali, si dovrebbe stare tra le persone quando le cose succedono, o almeno interpellarle, ascoltarle e non sentenziare da una redazione, ipotizzando, supponendo, teorizzando senza avere la minima idea di come sono andate le cose.
Alla fine di quello che è stato giustamente chiamato dai partecipanti “Aperitivo sociale”, viste le sue finalità di ritrovarsi in comunità, Parco della Rimembranza è stato lasciato più pulito di quando tutto è iniziato. Un incontro del tutto pacifico e conviviale per condividere un momento all’aria aperta, distanziati ma uniti.
L’unica ingenuità di queste famiglie è stata non avvisare il Comune del loro appuntamento. Chissà, magari qualcuno sarebbe anche potuto venire ad ascoltare le ragioni delle loro scelte.
Scelte fatte a fronte di decisioni politiche non dettate da ragioni sanitarie. Decisioni che, in questo momento storico, soltanto in Italia stanno escludendo essere umani dal lavoro e dalla vita sociale.
Per non parlare di quello che sta succedendo a molti ragazzi nell’ambito scolastico, sportivo, ecc… Ma questo non per tutti fa notizia, purtroppo.