Prosegue con Porcile, uno dei film più discussi della sua intera filmografia, la rassegna cinematografica dedicata a Pier Paolo Pasolini, giunta oramai al suo settimo appuntamento. La rassegna, patrocinata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Cerveteri, e curata nei minimi dettagli dal Professor Michele Castiello, ha saputo incontro dopo incontro attirare un pubblico di curiosi e appassionati sempre più ampio. L’appuntamento è per sabato 19 gennaio alle ore 16.30 in Sala Ruspoli.
Un film del 1969, nel quale troviamo due episodi paralleli: nel primo la storia di una famiglia borghese tedesca capeggiata da un padre fascista il cui figlio viene divorato dai maiali con cui è solito accoppiarsi e la storia di un giovane affamato che vaga in una desolata landa vulcanica (girato sull’Etna) ove diverrà cannibale e al quale si aggiungeranno altri individui, verranno in seguito tutti condannati ad essere sbranati dai cani randagi.
“La rassegna che abbiamo proposto e che ha preso il via sin dai primi giorni di dicembre è stata estremamente apprezzata, richiamando proiezione dopo proiezione un numero di spettatori sempre più numeroso – ha dichiarato Federica Battafarano, Assessora alle Politiche Culturali del Comune di Cerveteri – l’iniziativa curata dal Prof. Castiello ha saputo coniugare storia e grande cinema, con l’intento di far conoscere a più persone possibili il genio indiscusso di uno dei personaggi più controversi ma allo stesso tempo apprezzati dell’arte e della cultura del secolo scorso come Pier Paolo Pasolini”.
Al centro di accese discussioni, Porcile uscì in ordine cronologico prima della Trilogia dell’Eros, e in anticipo rispetto a quello che viene considerato come il “suo testamento”, ovvero l’ universo orrendo di Salò o le Venti giornata di Sodoma, liberamente tratto daLes Cent Vingt Journées de Sodome ou l’École du libertinage, romanzo del Marchese De Sade. In quest’opera, le due storie parallele, anticipano in modo chiaro dove andrà a posarsi il suo cinema e cosa non più indagherà.
Un film che affronta un universo orrendo, apocalittico e pessimistico che condurrà al suo isolamento e alla morte non solo fisica ( accaduta con modalità diverse e nulla a che vedere (?) con la fiction : altri e più complessi sono i motivi che lo portarono alla fine orrenda e straziante dell’ Idroscalo di Ostia tra il 1° e il 2 novembre del 1975). I motivi e le colpe son di altri- ovviamente- non sue, ma sul versante della produzione cinematografica, poetica e saggistica, ci troviamo di fronte ad un cammino senza ritorno, ad un pessimismo mortuario e nefasto che non porta da alcuna parte.