A Cerveteri scoppia la guerra dei rifiuti

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Posizionamento telecamere per il controllo targhe e per la ZTL
vicesindaco_comune_Cerveteri_Cerenova

Durissime accuse del vice sindaco Giuseppe Zito alla ditta che gestisce l’appalto della nettezza urbanaUn atto di accusa gravissimo. Che apre imprevedibili scenari nel travagliato settore della raccolta dei rifiuti a Cerveteri. A lanciare il sasso nello stagno è stato il vice sindaco Giuseppe Zito, politico che peraltro molte voci indicherebbero come il successore di Alessio Pascucci nella tornata elettorale prevista tra cinque anni. Zito ha parlato forte e chiaro, ha snocciolato concetti che non ammettono fraintendimenti, ha manifestato tutto il malessere dell’amministrazione nei confronti della ditta che gestisce il servizio di igiene ed ambiente. Il pretesto per aprire questo fronte è stata la notizia che l’azienda ha deciso di licenziare gli operatori ecologici stagionali, non rinnovando dunque il contratto di assunzione. Una scelta che ha innescato sia polemiche politiche che soprattutto le critiche dell’amministrazione comunale, consapevole che i cittadini di Cerveteri hanno molte lamentele nei confronti della ditta che non espleterebbe l’appalto nel modo dovuto. Spesso, sia chiaro, anche per colpa degli incivili che gettano spazzatura nelle strade, infischiandosene di partecipare alla raccolta differenziata. Molto eloquenti le dichiarazioni rilasciate in questi giorni alla stampa dal vice sindaco di Cerveteri.

“Un fatto deve essere chiaro a tutti – tuona Zito – la città ha subito in questi due anni sia le conseguenze delle vicende giudiziarie legate ai ricorsi contro la gara d’appalto, poi vinti dal comune, sia la pessima gestione del servizio da parte della ditta appaltatrice specialmente sul fronte dell’igiene urbana. È arrivato il momento di dire basta. L’amministrazione dovrà usare il pugno di ferro e non fare sconti in merito al rispetto del servizio e degli obblighi contrattuali. Se si mandano a casa gli operatori ecologici stagionali, beh allora significa che non si ha più bisogno di loro e che l’azienda è comunque in grado di onorare i suoi obblighi. Bene. Lo vedremo. Vigileremo assiduamente”.

Sono molte le strade che il comune di Cerveteri potrebbe percorrere per chiamare la ditta alle proprie responsabilità. Attraverso, ad esempio, l’addebito di penali per il mancato rispetto del capitolato di appalto. Oppure richiami ufficiali per inadempienza. Ovvio che aprire un fronte nei confronti della società potrebbe significare correre il rischio di veder scendere il livello qualitativo del servizio di raccolta differenziata. E Cerveteri, già strangolata dagli incivili che creano discariche a cielo aperto, questo rischio proprio non sembra poterlo correre. A rendere questa situazione ancora più ingarbugliata sono i dati statistici proprio della raccolta differenziata che a Cerveteri viaggia su binari incoraggianti. La gente, insomma, partecipa alla suddivisione dei rifiuti, paga una salata bolletta della nettezza urbana, pretende una città pulita e decorosa. Una guerra senza esclusione di colpi tra comune e ditta potrebbe far precipitare la situazione. Auguriamoci che prevalga il buon senso su tutti i fronti.