“Ma alla salute chi ci pensa?”Sui mezzi pubblici i cittadini saranno irraggiati ma gratuitamente. Nel 2018 l’Amministrazione è stata condannata a spegnere il wi-fi in una scuola.
Cerveteri, una nuova polemica investe il Sindaco Alessio Pascucci. L’ultima arriva dopo l’annuncio del Wi-Fi installato su tutti gli autobus comunali di linea, pubblicizzato come un servizio digitale aggiuntivo, ignorate però le possibili gravi ripercussioni.
“Arriva la connessione Wi-Fi gratuita – su Facebook ha scritto il primo cittadino ceretano –un nuovo servizio per i fruitori del trasporto pubblico locale, che potranno in questo modo, grazie all’intuizione della Seatour, ditta appaltatrice del servizio, navigare gratuitamente in internet collegandosi alla rete Wi-Fi durante i loro spostamenti.” Leggendo i commenti sui social, in molti però non l’hanno affatto presa bene, denunciando nell’irradiazione wireless un serio pericolo per la salute pubblica, già minacciata da una selva di antenne 2G, 3G, 4G sui tetti dei palazzi sia al centro storico, nelle frazioni che in campagna, da punti Wi-Fi pubblici nelle piazze, in attesa dello tsunami elettromagnetico del 5G.
“Era proprio necessario? – scrive Orietta al sindaco – avete calcolato i rischi per la salute con emissione di quelle frequenze in un bus chiuso (struttura metallica), specie per i bambini che hanno la calotta cranica sottilissima? A quelle frequenze 10 minuti al giorno, tutti i giorni…ed è fatta”. “Mi raccomando– replica Monica – perché queste sono le priorità e soprattutto fanno bene alla salute con il Wi-Fi, vergognoso!” “Ma siii– ribatte Azzurra – la cosa è molto importante. Meglio la connessione sugli autobus che i marciapiedi a Valcanneto, le telecamere di sorveglianza, i dossi…. Boh forse il caldo non fa più ragionare il nostro Sindaco”. “Pascucci – chiude Annalisa – sempre più tecnodittatura e sempre meno rispetto e diritti. Che schifo”.
Come già per gli effetti ambientali e sanitari del 5G, anche per quelli del Wi-Fi Pascucci ha preferito glissare, non rispondere, ignorando quanti chiedono spiegazioni, prove non conflitte da interessi sull’innocuità e non nocività, deviando l’attenzione sulla parte economica dell’operazione bus elettromagnetici: “Il Wi-Fi nei mezzi pubblici del nostro territorio rappresentano solamente una miglioria realizzata dalla ditta stessa, che nulla ha a che vedere con altre spese legate alle opere pubbliche”.
In realtà, il problema è proprio questo: consapevole che il Wi-Fi utilizza la stessa banda del forno a microonde, con la differenza quest’ultimo è schermato sui lati a differenza del Wi-Fi che irradia i corpi, Pascucci con specializzazione in Intelligenza Artificiale continua a far finta di non sapere, ammettendo di aver delegato persino ad una ditta privata la scelta di irraggiare sui bus anche bambini, donne incinte, anziani, malati cronici, portatori di pacemaker ed apparecchi elettromedicali, fasce di popolazione su cui, come per gli elettrosensibili, esiste ampia letteratura biomedica che attesta rischi e danni da elettrosmog.
Senza poi dimenticare che la stessa amministrazione comunale guidata da Pascucci ha subito una severa condanna dal Tribunale di Roma, che ha ordinato lo spegnimento del Wi-Fi per difendere la salute dei minori in una scuola di Cerveteri. “Ognuno è libero di fare le scelte che vuole – al Sindaco Pascucci ha replicato il giornalista Maurizio Martucci, autore della rubrica ‘Il nemico invisibile’ su ‘L’Ortica’- c’è pure chi si butta dal ponte e chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno, ma un Sindaco che decide per tutti e investe con le sue scelte politiche la salute di TUTTI, deve adottare la massima attenzione, per la tutela anche di chi è più sensibile ed esposto all’irradiazione: adesso, se un elettrosensibile monta su quel bus e si sente male, che fa? Denuncia il Sindaco per attentato alla salute pubblica? E’ qui che si minano i diritti, si comprimono le libertà ma soprattutto si vanifica il Principio di Precauzione. Nessuno è contro la tecnologia, ma dobbiamo pretendere tutela se questa e’ rischiosa, pericolosa o nociva come dicono studi e sentenze di tribunale per il wi-fi.”
Certo, il Wi-Fi è legale, ma non sempre – come attestano clamorose sentenze che fanno giurisprudenza in tema di campi elettromagnetici – la legge è cautelativa mettendo al riparo da ogni rischio biologico. E allora: può una ditta privata sostituirsi ad un organismo di pubblica sanità? Ma soprattutto, può un Sindaco delegare ad una ditta, decidendo che l’ignoto tecnologico non può considerarsi trattamento sanitario, come invece la comunità medico-scientifica indipendente denuncia? “I negazionisti a oltranza – si legge nell’Ebook ‘5G, cellulari, Wi-Fi: un esperimento sulla salute di tutti” – cioè quelli che vogliono cercare di negare gli effetti biologici dei campi elettromagnetici contando sull’ignoranza delle persone – di solito, messi alle strette, si rifugiano in calcio d’angolo sostenendo che si tratta comunque di radiazioni non-ionizzanti: dato che non strappano gli elettroni agli atomi, concludono, non fanno danno, ed alcuni di loro arrivano addirittura a dire che sono protettive per la salute, suscitando l’ilarità di chi invece conosce bene l’argomento”. Argomento evidentemente ben conosciuto dalle stesse multinazionali delle telecomunicazioni, cioè da chi produce e vende Wi-Fi: Swisscom ha rilevato i rischi del Wi-Fi inserendoli nel brevetto, mentre Deutsche Telekom invita gli utenti a non tenere il wireless in prossimità di bambini. Sarà un caso che, proprio in questi giorni, la Russia ha vietato Wi-Fi e Smartphone nelle scuole?