di Giovanni Zucconi
Il tema della raccolta dei rifiuti nel Comune di Cerveteri è, a giudicare dagli interventi su Facebook, quello che di più appassiona i nostri concittadini, e sicuramente sarà uno degli argomenti che più peseranno nella prossima campagna elettorale.
Per questo, come nostro solito, abbiamo voluto contribuire a questa discussione non illustrando la nostra opinione, che sicuramente interessa molto poco, ma intervistando l’Assessora all’Ambiente e alla Tutela del Territorio di Cerveteri, Elena Maria Gubetti, sul tema della raccolta differenziata. Ho trovato le sue risposte molto interessanti e utili, e credo che lo saranno anche per voi. Prima di procedere con l’intervista, farò una piccola presentazione dell’Assessora, perché sono rimasto molto colpito dalle modalità della sua “assunzione” da parte del Sindaco Pascucci. Elena Gubetti è torinese, e vive a Cerveteri da circa 11 anni. E’ un architetta laureata al Politecnico e, nel 2012, da semplice cittadina, senza poter vantare nessuna appartenenza politica né un pacchetto di voti, si è messa a disposizione del Sindaco per eventuali contributi a favore della nostra città. Contrariamente alle regole consolidate che stabiliscono che una delega o un assessorato vengano attribuiti soprattutto sulla base di convenienze politiche, ad Elena Gubetti viene prima attribuita la delega al decoro urbano, e poi lo strategico assessorato all’ambiente. Io trovo questa storia molto significativa, e credo sia necessaria conoscerla per dare il giusto peso alle risposte che leggerete.
Assessora Gubetti, lei ci ha ricevuto nella sala della Giunta, e non nel suo ufficio
Ma io non ho un ufficio. Anzi, non ho nemmeno una scrivania tutta mia. Ho solo uno stipetto dove metto le mie carte. Ma non è molto importante, perché io in Comune ci sto pochissimo. Molta della mia attività si svolge sul territorio, per controllare, per verificare e per capire come si può migliorare la raccolta dei rifiuti. Con la Multiservizi sto facendo un grosso lavoro, andando dietro gli operai, per vedere dove e quando si blocca la macchina, e per trovare le soluzioni ai problemi che si presentano. Io l’interpreto così il ruolo dell’assessore, che mi impegna 24 ore su 24. Io non ho ambizioni politiche. Non mi considero e non mi sento una politica. Mi sento una cittadina che ha voglia di provare a migliorare la realtà in cui vive.
Parliamo di raccolta differenziata a Cerveteri. Mi sembra che lei sia diventata Assessora a giochi ormai fatti
Si. Quando sono entrata, il bando di gara era già stato scritto e la gara si era già svolta. Il vincitore già c’era. Il ricorso al TAR già c’era…
Lei è sicura che non si poteva organizzare meglio?
Io sono sicura che si può fare sempre di meglio. Ma riconosco che qualcosa è mancato, soprattutto in fase di progettazione del servizio. Vista la portata economica e la complessità del progetto, si era deciso di affidare l’analisi ad una società che veniva presentata come la migliore in Italia: la ESPER di Torino, che fa studi sull’ambiente e sui servizi ambientali.
Pensa che questa analisi sia stata carente?
Io vengo dal Politecnico di Torino, e per me la fase di analisi è fondamentale. Leggendo il lavoro della ESPER mi sono convinta che nella fase progettuale non c’è stato purtroppo il necessario approfondimento, tenuto conto della complessità del nostro territorio.
Si spieghi meglio
E’ mancata un’analisi approfondita di quelle che sono le diverse realtà del nostro territorio. Cerveteri è molto complessa, non dobbiamo dimenticarlo. Ha una superficie che è pari a quella di Torino, 135 Km quadrati. Passiamo dal mare, alla montagna, alla necropoli, alla campagna. Abbiamo delle realtà con delle peculiarità completamente diverse, e che vanno studiate e capite. Per fare un esempio, Campo di mare ha delle criticità diverse rispetto a quelle di Cerveteri. A Campo di mare abbiamo i condomini, abbiamo i pendolari, abbiamo quelli che vengono solo il sabato e la domenica. Cerveteri non ha condomini fatti in quel modo. Non ha tipologie di appartamenti minuscoli dove la gente non sa dove mettere i cestelli, tanto per fare degli esempi.
Vuole dire che a Cerveteri c’è una realtà troppo complessa per una raccolta porta a porta?
Se io potessi, non farei il porta a porta. Farei una differenziata di prossimità con delle regole strette, alla quale si può accedere, per esempio, solo con un codice fiscale. Studierei delle soluzioni alternative. Questo perché studiare delle soluzioni valide per tutto il Comune di Cerveteri con il solo porta a porta non è facile.
Immagino che un progetto alternativo non sia più possibile. Ma è evidente che ci sono dei seri problemi per i quali non è stata ancora trovata una soluzione ottimale. Mi riferisco, per esempio, alla gestione dei condomini, delle case sparse e della periodicità della raccolta. Non si potrà migliorare tutto questo?
Per fortuna si. Vorrei rassicurare di questo i nostri concittadini. Prima di spiegarle come questo potrà avvenire, devo fare una piccola premessa. Intanto noi stiamo lavorando con la Camassa Ambiente con una modalità che non è quella prevista dal contratto. La possiamo definire “sperimentale” e di “risparmio”. Mi spiego meglio. Come lei sa c’è stato un ricorso al TAR che ha annullato la validità del contratto che avevamo stipulato con la Camassa. Su questo ci siamo appellati al Consiglio di Stato, e nel frattempo abbiamo deciso di chiedere alla Camassa di partire ugualmente con il servizio. Non avevamo altra scelta. Sia perché la situazione della raccolta dei rifiuti a Cerveteri era diventata intollerabile, e poi perché avremmo perso un finanziamento di un milione di euro della Città Metropolitana. Non è stato facile per loro accettare di partire con la raccolta differenziata, a fronte della possibilità che il 20 gennaio, giorno della sentenza del Consiglio di Stato, debbano fare le valigie. Hanno dovuto acquistare i mastelli, assumere gli operai, impegnare dei mezzi e organizzare la distribuzione. Ma come dicevo, abbiamo concordato una sorta di “compromesso”, e siamo partiti con un contratto “provvisorio” che consentisse a loro qualche risparmio.
Ci faccia qualche esempio di quello che intende per contratto a “risparmio”
Per esempio il calendario di raccolta che loro stanno seguendo non è quello del contratto a regime. Se il 21 gennaio saremo sicuri che loro possono restare, applicheremo il calendario che prevede una volta alla settimana la carta, una volta la settimana la plastica, una volta alla settimana l’indifferenziata, tre volte la settimana l’umido. Quindi le raccolte quindicinali non ci saranno più, e avremo più passaggi nella raccolta. Ci sarà anche un servizio più completo per l’igiene e lo spazzamento, e tutta una serie di servizi aggiuntivi che adesso sono fermi in attesa della sentenza. Quindi, in automatico, dopo il 20 gennaio, avremo sicuramente dei miglioramenti.
Migliorerà la periodicità, ma forse non sarà ancora quella ottimale
L’indifferenziata una volta la settimana è un po’ la legge che l’impone. Perché teoricamente l’indifferenziata dovrebbe essere sempre poca, se la raccolta differenziata è fatta bene. Anche l’umido raccolto tre volte a settimana è un po’ lo standard di tutti. Questo però non significa che non potremo trovare soluzioni migliori. Questa fase, che ho definito “sperimentale” serve proprio a questo. A individuare le cose che proprio non vanno, e trovare una soluzione più ottimale. Dal 20 gennaio, sia che ci sarà Camassa o qualcun’altro, gli errori e le cose che adesso non funzionano, le modificheremo nel limite del possibile.
La raccolta dell’umido nelle case sparse è stata molto criticata
La raccolta dell’umido nelle case sparse è previsto, da progetto, con la compostiera. Noi dobbiamo fare una forte campagna di sensibilizzazione sui cittadini e spingerli a fare il compostaggio domestico.
Ma si tratta di un imposizione…
E’ vero, non lo possiamo imporre. Ma io ti posso stimolare, posso darti delle motivazioni importanti. L’umido pesa per il 30% sul totale dei rifiuti generati da una famiglia. E costa quasi quanto l’indifferenziato. Quindi tu potresti avere un grosso risparmio se non conferissi l’umido.
Però non si può fare tutto con la compostiera
Per chi abita nelle campagne, a regime, il progetto prevede che si possa fare un conferimento a chiamata nei giorni di raccolta dell’umido (martedì, giovedì e sabato). Credo però che dovremmo studiare un limite alle chiamate. Poi si deve sempre ricordare che si può conferire tutto all’isola ecologica, quando sarà aperta. Adesso stiamo compensando con delle isole ecologiche itineranti, che sono dei grossi container a sei bocche, con i quali tu puoi conferire le frazioni separate. Per esempio tu fai regolarmente la tua raccolta porta a porta, ma devi partire e devi liberarti dei tuoi rifiuti, o hai una cena di trenta persone, ecc. Se hai bisogno di conferire i rifiuti differentemente dal calendario, io la possibilità te la devo garantire. Le isole ecologiche itineranti saranno 4. Una sicuramente a Cerenova, una a Cerveteri in attesa dell’apertura dell’isola ecologica vera, e due le metteremo nelle campagne. Naturalmente anche in questo caso faremo tesoro del periodo “sperimentale” per intervenire dove serve.
Le isole ecologiche itineranti resteranno?
Si, sono da progetto. Magari a regime daremo regole di conferimento diverse.
Anche la raccolta nei condomini è stata aspramente criticata
Le scelte che abbiamo fatto per i condomini derivano dal fatto che abbiamo deciso di introdurre prima del 2020 la tariffazione puntuale, che è imposta ai comuni da una legge regionale. L’Europa ci chiede che ogni cittadino debba pagare solo quello che conferisce. Per questo abbiamo deciso che in ogni condominio, ogni famiglia avesse il suo personale mastello.
Ma così si ha una parata di mastelli…
Le alternative ci sono, e le stiamo studiando. Una di queste è che si possa prevedere un solo grande mastello per ogni tipologia, e i singoli condòmini pagheranno la TARI sulla base di una tabella millesimale, così come accade per il riscaldamento centralizzato.
Mi sembra una buona soluzione
Si, ma innanzitutto gli amministratori di condominio dovranno predisporre queste tabelle millesimali, che dovranno essere eque e condivise, e calcolate, per esempio, sulla base del numero dei componenti delle famiglie. Ma poi ci sarà sempre il problema di chi non farà correttamente l’indifferenziata e che farà pagare di più la TARI a tutti gli altri, e le multe che inevitabilmente saranno comminate. La soluzione alternativa per i condomini quindi esiste, va solo condivisa e messa in pratica alla fine di questa fase sperimentale.
Quando parte la raccolta differenziata a Cerveteri? Stiamo aspettando la sentenza?
No. Noi avevamo comunque previsto di partire entro la fine dell’anno dappertutto. In realtà, viste le criticità che sono emerse, abbiamo deciso di rallentare un po’ la partenza. Il nostro obiettivo è quello di cercare di risolvere prima le criticità che sono emerse in questo periodo. A Cerenova, per esempio, abbiamo ancora fenomeni di abbandono su strada. Questo ci obbliga a fare partire altri camion ogni giorno, con evidenti aumenti dei costi. Stiamo cercando di risolvere questi problemi prima di partire. A questo punto credo che aspetteremo gennaio. Da sottolineare che a San Paolo e al Boietto la raccolta è partita senza problemi.
L’immondizia gettata nelle strade rappresenta un gesto di inciviltà che danneggia tutti. Come vi siete organizzati per combattere questo fenomeno?
Gli strumenti che abbiamo messi in campo sono diversi. Innanzitutto stiamo facendo campagne di sensibilizzazione. Poi ho chiesto il coinvolgimento dei Vigili, dei Carabinieri e delle Guardie Ambientali. Alle Guardie Ambientali ho chiesto di fare pattuglie in borghese, all’imbrunire, e multare chi viene sorpreso a gettare i rifiuti per strada. Un ulteriore controllo che vogliamo fare è verificare chi non ha ancora ritirato il kit a Cerenova e a Campo di Mare. E poi mandare una lettera di sollecito.
Questo sarà sufficiente per fermare gli incivili?
Ci stiamo provando. Per me ci sono scarichi che non sono dei nostri cittadini. Noi dall’inizio dell’anno abbiamo fatto più di 300 multe, con le foto trappole, a gente non di Cerveteri. Multe da 250 a 500 euro. Ci sono commercianti di Ladispoli, recidivi, che hanno già tre verbali per il conferimento della loro immondizia a Cerveteri, perché non hanno voglia di fare raccolta differenziata. Poi ci sono sicuramente stranieri non regolari o che vivono anche in 10 in un appartamento, e non che non sono censiti.
Lavorerete anche su questo?
Dobbiamo cominciare ad incrociare tutti i dati… Adesso comunque c’è un netto miglioramento. I primi giorni tu passavi e vedevi immondizia dappertutto vicino ai cassonetti. Io ho anche un altro sospetto. In giro ci sono tantissime attività di svuoto cantine gratis. Ma poi questi dove la buttano la roba che non riescono a vendere? Se tutti gli abitanti di Cerveteri si cambiassero una volta l’anno la cucina o il materasso, non avremmo avuto in giro tutto quello che si è visto in quei giorni. Per combattere meglio questo fenomeno ho preso anche due altri due finanziamenti dalla Città Metropolitana. Tutti e due per finanziare il monitoraggio degli abbandoni dei rifiuti sulle spiagge e sulle strade provinciali che attraversano il comune (tipo la Settevene palo). Questo finanziamento di 30.000 euro lo vorrei finalizzare al monitoraggio dell’abbandono degli ingombranti. E’ palese che non può essere roba dei nostri concittadini. Anche perché il cittadino ha la possibilità di richiedere di farselo portare via da casa gratis. Perché dovrebbe fare la fatica di portarlo in mezzo alla strada? Infine c’è il problema di chi dice di avere la prima casa nel nostro Comune, e invece è solo una seconda casa mascherata. Sarà interessante studiare questo fenomeno. C’è chi paga come una prima casa e poi pretende servizi, più costosi per noi, utili per una seconda casa. Questo non va bene.