Cerveteri, l’esercito dei Ruffiani

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Intervento di derattizzazione completa
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Ambigui personaggi fruitori di discutibili e  controverse pubbliche regalie si ergono a difensori a prescindere dell’operato del sindaco Pascucci.

Di Toni Moretti

Emerge ed esplode l’esercito dei ruffiani. Si perdono nella storia i metodi e le tecniche di gestione del potere e fiumi di inchiostro sono stati utilizzati per documentarle. E’ stato fatto in modo più o meno libero o più o meno compiacente alla formazione ideologica di chi le ha scritte ma andando a scavare emerge sempre che i grandi della storia antica ancorchè quelli della storia moderna, nella conquista prima e nella gestione dopo, hanno utilizzato un metodo con uno stesso denominatore comune : intrigo e manipolazione, connivenze con poteri spesso deviati che si basavano su una rete capillare e compiacente di ruffiani che per conservare dei privilegi concessi dal capo, fosse egli un Re, un Imperatore o un sindaco, come nel caso che esamineremo, spingevano i loro nefasti servigifino alla indecenza pur di continuare a raccogliere le briciole che il potente elargisce.

Emblematico è il caso del sindaco Pascucci, unto dalla grandezza dei grandi manipolatori che ha fondato la sua ascesa molti giurano sull’infamia essendosi reso protagonista di una spy-story che lo ha portato a sostituirsi in qualità di “infiltrato” non richiesto in una vicenda di giustizia. E’ bastato un mio scritto di ieri, per nulla provocatorio ma basato, come nel mio stile, sulla diffusione di una verità consistente nell’annuncio da parte di alcuni consiglieri di opposizione di una interrogazione sulla vicenda dell’assegnazione di buoni spesa e sulla diffusione di alcune notizie apprese sulla gestione della protezione civile comunale che ha portato lo scatenarsi sui social del suo esercito di ruffiani che negano l’evidenza continuando un coro distorto e stonato di sostegno a prescindere, anche oltre la verità.

Orbene, Tempestiva e stata una giunta che ha stabilito i parametri di assegnazione a chi ha dichiarato redditi avendo esaurito, strombazza il sindaco nella sua cronaca quotidiana di resistenza, coloro a reddito zero. Ma e quelli che si sono sentiti rispondere da qualcuno del comune, quando hanno risposto, che i soldi sono finiti, Bugiardi? Per quanto riguarda poi le mie personali considerazioni sulla protezione civile, tengo a precisare che sono riferite alla gestione del gruppo comunale e non certo all’organismo in generale che ha assunto in questa crisi un ruolo determinante ed eroico. Nelle strombazzate già citate cronache del sindaco, si parla di cento iscritti. Bene gli operativi quanti sono? Quanti volontari sono andati via alcuni spostatisi anche nei comuni vicini? Perché? Agli eroi rimasti costretti a subire turni massacranti, si dice cinque o sei in tutto, si sono dovute aggiungere vecchie befane con sottomessi babbi natale al seguito per la distribuzione di pacchi alimentari discriminanti, è sulla bocca di chi li ha ricevuti e confrontati, per i contenuti e l’abbondanza degli stessi? Siamo in possesso di messaggi e telefonate. Forse a difesa della posizione di qualche cenerentola baciata dalla provvidenza in questo periodo di grande fatica lavorativa?

Non c’è da stupirsi poi se personaggi che ricoprono incarichi dirigenziale risulta non sappiano leggere e distinguere un virgolettato.  I ruffiani non devono saper leggere, se sapessero farlo forse non firmerebbero quanto viene loro ordinato di firmare. La risposta potrebbe trovarsi in qualche controversa determina voluta dal “capoo” Signori e signore presidenti di associazioni fruitori  e fruitrici di oboli e regalie, impiegati senza meriti che entrate nel merito con giudizi dai quali dovreste astenervi per garantire il decoro del vostro ruolo, sappiate che la vostra inutile sopravvivenza è pagata da quel popolo che indegnamente rappresentate per le vostre prestazioni di lingua, squallide e pari a quelle di chi combinava matrimoni, i ruffiani. Che io sia smentito rendendo pubblici gli appannaggi che vi vengono elargiti con le motivazioni e ciò in nome della trasparenza tanto sbandierata.