A deciderlo sono i dirigenti locali insieme al segretario provinciale.
di Toni Moretti
Che qualcosa accadesse dopo la “citofonata” tra i denti che Matteo Salvini ha preso in Emilia Romagna era scontato. Anche a Cerveteri, un Partito Democratico ormai fantasma di se stesso, in disparte e silenzioso, ambiguo nelle sue posizioni politiche, attivo con un solo consigliere, Maurizio Falconi che tra l’altro, con una scelta dal tempismo incomprensibile, lo abbandona per sposare la causa di Italia Viva, sembra rincuorarsi, darsi una mossa e dare segno della sua esistenza elaborando una strategia che potrebbe portarlo ad una rappresentanza rilevante in Consiglio Comunale.
Facciamo un passo indietro e spostiamoci a prima delle elezioni amministrative che avrebbero portato Alessio Pascucci al secondo mandato da sindaco. In quella occasione, un PD dilaniato si spaccò e nacque il movimento denominato “Futuro Democratico” che sostenne la candidatura a sindaco di Pascucci, mentre il PD, oggetto di ricorsi e richieste di commissariamenti, commissariato ma resistente al punto di adire persino alle vie legali, ha sostenuto la candidatura a sindaco di Juri Marini, che come si ricorderà, successivamente, dopo essere passato per Giachetti approdò alla Bonino ed a +Europa che nel mentre si era alleata con Italia In Comune di quell’Alessio Pascucci che aveva tanto combattuto e osteggiato. Succede.
A “Futuro Democratico”, coordinato da Alessandro Gnazi, aderirono a suo tempo Riccardo Ferri, dipendente della Regione Lazio sembra per una originale e stravagante interpretazione del tempo determinato, che ci ritroviamo successivamente come Assessore all’Agricoltura, Carmelo Travaglia, che ritroviamo successivamente alla Presidenza del Consiglio e lo stesso Gnazi che occuperà la carica di presidente della commissione Sanità.
E’ innegabile l’apporto che in modo oltremodo disciplinato, questa costola dissenziente fuoriuscita del Partito Democratico ha portato alla maggioranza di Pascucci anche se ufficialmente, l’unico consigliere eletto nella lista PD, Juri Marini, prima e Maurizio Falconi, subentrato dopo le dimissioni dal Consiglio del primo, erano all’opposizione ove il responso popolare li aveva collocati. Solo alcuni giorni fa, si è tenuta nella nuova sede del PD, una riunione dei dirigenti locali, il segretario Nello Giansanti, il Presidente Umberto Badini e qualche altro fenomeno di contorno di quelli che hanno resistito a tutte le stagioni e ad ogni intemperia, e al segretario Provinciale Rocco Maugliani una riunione per ricostituire il gruppo consigliare del PD.
Qualcuno obietterà – Ma quale gruppo se non hanno più consiglieri? – Vogliamo forse non tenere conto che stiamo parlando di funamboli capaci di realizzare anche delle incantevoli magie? Ecco che per incanto il partito apre ai fuoriusciti, forse pentiti, e agli aspiranti convinti di trovare protezione e aspirazioni di carriera in un partito in ripresa. Può rientrare Gnazi, giovanissimo della politica con l’esperienza maturata in questi anni, potrebbero rientrare i consiglieri di Anno Zero, potrebbero entrare a fare parte della famiglia coloro che a suo tempo si sono candidati coi Verdi che fanno riferimento all’ex vice sindaco Giuseppe Zito, qualche consigliere che fa la spola tra Governo Civico, il gruppo del sindaco e il gruppo misto e vuoi vedere che con un lavoro paziente di tessitura, che è ancora tutto da fare, ma che potete scommetterci è già iniziato. Potrebbe succedere che nell’ultimo scorcio di consiliatura il PD potrebbe avere un gruppo numericamente importante in Consiglio Comunale e contare la posizione di più assessori, del Presidente del Consiglio, del Vice e del Vice Sindaco? Si potrebbe poi negare e mettere in discussione che il disegno di Pascucci di conquistare il PD del suo amico Zingaretti non sia riuscito? C’è da attendere non molto!