DUE MISERI LOCULI RIMASTI AL SASSO E DEL PROGETTO SUL QUINTO CIMITERO NON SI SA PIÙ NULLA.
Due, al massimo tre loculi rimasti. Come promesso torniamo ad occuparci di un problema molto serio e sentito a Cerveteri che per un motivo o per l’altro non è stato affrontato adeguatamente: la mancanza di posti nei quattro cimiteri comunali gestiti dalla Multiservizi. Sempre più spesso alle famiglie dei cari estinti non resta che optare per la cremazione per non vederli seppellire nei camposanto di altre città o nella frazione Sasso, molto distante però dal centro urbano soprattutto per le persone anziane. Un disagio e stenta a decollare il progetto del relativo al quinto cimitero. Due anni fa il bando non andò in porto per via di alcune anomalie nella procedura burocratica. Ad aprile di quell’anno il Comune dovette correre ai ripari procedendo con le estumulazioni di 40 salme. A settembre del 2016 e fino all’anno successivo fu il cimitero ladispolano a mettere a disposizione una cinquantina di loculi con un accordo tra il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci e quello di Ladispoli, Crescenzo Paliotta. E ora anche punto siamo?
Lo spiega l’assessore ai Lavori pubblici. «Purtroppo siamo fermi alla delibera – risponde Matteo Luchetti, assessore cerveterano ai Lavori pubblici – con cui avevamo dato mandato al nostro dirigente di procedere con un bando ad evidenza pubblica dove chiedevamo di portare avanti questa operazione con chi avesse delle aree a disposizione. Sui loculi nuovi abbiamo dato incarico al progettista dopo la definizione dello studio di fattibilità». L’opposizione però attacca. «Assurdo che in dieci anni – si espone Anna Lisa Belardinelli, consigliere comunale di Fdi – il problema sia stato sottovalutato. Sono esauriti i posti a terra, oltre al fatto che sono rimasti tre loculi al Sasso, anzi diciamo due perché uno necessita di interventi manutentivi. Considerata la situazione emergenziale di Cerveteri, molti cittadini continuano a ricorrere alla cremazione. In un momento di dolore per la perdita di un proprio caro, sono costretti a dover trovare da soli la soluzione meno traumatica nel più totale menefreghismo di chi ci ha amministrati finora».