Scatta Paolo Maracci al posto di Manuela Nasoni dimessasi dal Consiglio Comunale. Volontà di rendere libero il mandato datogli dai cittadini o c’è di più?
di Toni Moretti
Sentire Paolo Maracci, il neo consigliere comunale scattato in seguito alle dimissioni dal consiglio di Manuela Nasoni, la definirei una passeggiata nella chiarezza, vista la totale assenza di geometrie strane delle parole, che si è abituati a sentirsi proporre dai politici ad ogni livello, quando sono costretti a dire e non dire, a spiegare e a non spiegare, oppressi dalla paura di rendere torto a qualcuno o di cambiare equilibri che per varie opportunità, generalmente politiche non devono essere variati anche se rimangono, il più delle volte, impiccati, ibridi, e per lo più alla gente normale, fonte di dubbi e incomprensibili.
La perplessità e di conseguenza l’accertamento tramite la persona che ha cortesemente concesso l’intervista che segue, deriva dal fatto che non appena adempiuta la surroga alla consigliera Nasoni, Paolo Maracci, divenuto consigliere comunale a tutti gli effetti, fa una dichiarazione che lo porta a prendere le distanze da Governo Civico, gruppo di maggioranza che fa politicamente riferimento al sindaco Pascucci, del quale risulta essere anche uno dei fondatori, e si colloca nel gruppo misto, abbandonando, come si direbbe in gergo, la maggioranza. Ma così non è, e lo dice rispondendo ad una domanda chiara e specifica : “Io ho soltanto voluto sottolineare la mia libertà di mandato. Nell’ultimo periodo, stando fuori dal consiglio comunale, ho riscontrato un rallentamento nell’attuazione di quel programma cominciato coraggiosamente nel primo mandato e quindi, con la mia posizione ho voluto sottolineare che continuerò ad appoggiare questa maggioranza ma che qualora, secondo il mio sentire, faccia delle azioni non in linea con gli interessi della gente che mi ha eletto, non avrò remore a dissociarmi.”
E’ entrato quindi in consiglio un potenziale “franco tiratore” nella maggioranza di Pascucci? L’augurio che questa sua posizione possa essere da stimolo a rivedere certe strade “disinvolte” intraprese più volte dal sindaco Pascucci, delle quali Maracci non entra con cura nel merito, ma che delle quali è indubbio che in più di una occasione è rimasto segnato.