IL CONSIGLIERE ORSOMANDO INVITA LE AUTORITÀ AD ACCENDERE I RIFLETTORI SU PRESUNTI CONFLITTI DI INTERESSE DI ALCUNI IN MAGGIORANZA. IL SINDACO PASCUCCI NON CI STA: «RISPONDERÀ DI QUELLO CHE HA DICHIARATO»
È stato battezzato “Consiglio di fuoco”. Un punto all’ordine del giorno, quello dell’ampliamento commerciale in cambio di una rotatoria, una pista ciclabile, un’area per lo sport e una per i cani, che a Cerveteri ha tenuto banco. Soprattutto per le parole al veleno dell’opposizione, e la risposta energica del sindaco etrusco. Anzi, sui social era stato Alessio Pascucci a giocare d’anticipo. «L’atto votato – si espone il primo cittadino – porterà importanti vantaggi alla nostra città e grazie soltanto alle alzate di mano dei nostri consiglieri: non era mai successo prima. Lidl realizzerà un negozio più grande nella sua stessa area, ma per questo abbiamo chiesto una serie di opere importanti che ci consentiranno di ridurre la velocità delle auto e disporre pure di un nuovo accesso all’istituto scolastico Enrico Mattei. Quindi avremo anche una maggiore sicurezza viaria. I lavori saranno a zero spese per la collettività, eppure alcuni consiglieri di minoranza, come sempre con grandi pregiudizi, hanno avuto il coraggio di schierarsi contro. Non ho parole, ma questo è il nostro modo di governare: pensare esclusivamente al bene dei cittadini».
Il progetto. La zona ad essere riqualificata sarà via Settevene Palo Nuova. La pista per le bici affiancherà la carreggiata che muterà attraverso la realizzazione di un rondò, l’ennesimo per altro dopo l’installazione di quello tra via Chirieletti e via Settevene Palo, il cui cantiere è in corso in questi giorni. Il percorso per gli amanti delle due ruote proseguirà verso via Passo di Palo quasi fino allo stadio Galli, svoltando in direzione del plesso della Giovanni Cena. In più i residenti del quartiere si ritroveranno un giardino attrezzato per gli amici a quattro zampe ed un’altra area apposita per chi avrà voglia di cimentarsi nello sport all’aperto.
Le critiche. L’opposizione respinge le accuse al mittente. «Questo punto non doveva trovare accoglimento – ribatte il consigliere comunale Lamberto Ramazzotti – anche perche è passato con una normativa non consona in materia edilizia, o meglio valida solo per edifici di interesse pubblico. In questo caso i privati avrebbero dovuto acquistare il terreno adiacente per ampliarsi, al cui costo si sarebbero dovuti anche aggiungere gli oneri di urbanizzazione, come prevede la legge Bucalossi. La delibera appena approvata dalla massima assise cittadina avrebbe, al contrario, esentato l’attività commerciale da tale adempimento. Insomma, una “furbata” e la cosa grave è che non è stato emesso un parere di legittimità su quanto deciso». L’Orsomando furioso. Fino al colpo di scena messo in atto dal consigliere comunale Salvatore Orsomando che sul tavolo ha posto alcuni nominativi, i quali – è in sostanza l’accusa lanciata dall’esponente di centrodestra – potrebbero avere degli interessi in questa operazione tra pubblico e privato. E senza troppi giri di parole, ha esortato le autorità competenti ad accendere i riflettori. «Un vostro assessore Ridolfi – punta l’indice contro la maggioranza Orsomando – ha detto parole gravissime, e noi andremo alla Guardia di finanza, parlando di consiglieri, forse che avrebbero una parte di terreno lì nelle vicinanze di questo progetto. Se fosse così sarebbero dentro con tutte le scarpe. Qui parliamo di edilizia contrattata da milioni di euro. Abbiamo molte perplessità e rispondo al sindaco e alla maggioranza: come possono pensare che noi andiamo a votare questa delibera? Può darsi pure che quello che ha detto l’assessore in questione non sia vero, però è chiaro che una verifica va fatta e ci rivolgeremo agli organi competenti».
La controreplica. Il durissimo sfogo di Orsomando non poteva passare inosservato e così ci ha pensato lo stesso Pascucci a riprendere la parola rivolgendosi al presidente del Consiglio, Carmelo Travaglia. «Orsomando ha fatto dichiarazioni che possono far ravvedere delle ipotesi di reato se non di conflitto di interesse. Le chiedo quindi di valutare quanto detto prima. Siamo in un’aula pubblica e siamo consiglieri comunali. Se qualcuno formula delle ipotesi di reato di fronte a me, io sono un pubblico ufficiale, mi devo preoccupare. Le chiederò, caro presidente, una trascrizione completa del punto precedente, e voglio farle presente che alcune dichiarazioni sono pesanti e chi le fa ha delle motivazioni per farlo però poi ne dovrà anche rispondere». Travaglia chiude i lavori annuendo: «Su quello non vi è dubbio: ognuno di noi è chiamato a rispondere di quello che dice, è tutto tracciato e tutto registrato».