Cerveteri dice addio ad altri pini: la frazione Due Casette è meno green

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I comitati reagiscono: «Farà la fine dell’Aurelia del film Il Sorpasso: una landa desolata».

Cerveteri dice addio ad altri alberi. Niente da fare nemmeno per i pini di via Furbara-Sasso: abbattuti come tutti gli altri. A nulla, purtroppo, è servito l’appello dei cittadini e delle realtà ambientaliste del territorio che avevano in qualche modo lanciato un appello indirizzato alla classe politica per cercare di salvarli.
In particolare Loredana Angelini e Silvia Filippi, referenti del gruppo Civat di Ladispoli-Cerveteri, ci aveva provato con insistenza non gridando alla vittoria quando prima dell’estate il Comune aveva sospeso la mannaia degli abbattimenti per i nidi dei volatili sui rami. Insomma, quella era solo una tregua e ora che gli uccellini sono volati via non c’è più speranza per il verde.
Per questo era nato un altro duello dopo il taglio di numerosi pini di grandi dimensioni ad opera del comune etrusco in via degli Eucalipti e via Volterra nella frazione di Cerenova. Qui si era fatto sentire il comitato cittadino di Cerenova-Campo di Mare: «In molte località del litorale – aveva commentato Alessio Catoni, il presidente – esistono dei pini a bordo strada ma vengono tenuti sotto controllo e curati, compresa la strada. A Cerveteri invece con la scusa del rifacimento dell’asfalto vengono abbattuti. A breve Cerenova e Campo di Mare si trasformeranno una landa desolata come l’Aurelia dove hanno girato il film Il Sorpasso».
pini tagliati
I pini non ci sono più località Due Casette – soluzioni veleci e poco costose
Detto, fatto anche nella frazione delle Due Casette. La sospensiva temporanea è solo un lontano ricordo. «Il motivo dichiarato dall’amministrazione – sostengono le sentinelle ecologiche del Civat – è stato la necessità di procedere al rifacimento del manto stradale delle vie comunali, compromesso anche dalle radici dei pini. Dalle perizie tecniche commissionate dal Comune si evince che le valutazioni sulla salute e la stabilità delle alberature sono state eseguite a campione, senza analizzare le condizioni individuali di ogni pino, e con esplicito riferimento alle conseguenze di determinate modalità di intervento sulle strade, già decise a priori». Il Civat aveva chiesto al sindaco e agli uffici competenti lo stop di nuovi sradicamenti per salvare il patrimonio verde di notevole valore paesaggistico.
«Chiediamo che venga convocato un incontro pubblico – è quanto poi richiesto Angelini e Filippi – con cittadini ed esperti del settore per discutere sull’applicazione di procedure in grado di risolvere il problema dei conflitti tra albero e strada o tra alberi e infrastrutture attraverso la conoscenza e valutazione di moderne tecniche di intervento ampiamente sperimentate. Proviamo a cambiare il finale della storia».
Il commento della Giunta etrusca. Nessun incontro, nessuna assemblea. I governanti cerveterani vanno avanti per la loro strada. Verrà salvato solo un “misero” pino. «I cinque pini che sono stati abbattuti verranno sostituiti da altrettante alberature, con caratteristiche tali che in un futuro non andranno ad inficiare poi sulla tenuta del manto stradale – ha spiegato Elena Gubetti – si trattava di lavori stradali importanti, non più procrastinabili, su un arteria di collegamento fondamentale per la Frazione delle Due Casette e del territorio limitrofo. Un luogo di aggregazione ma anche di servizi pubblici importanti, partendo dalla farmacia comunale, alla scuola, ad alcune attività commerciali e la parrocchia locale».
La reazione della Lega. «Non esiste solo la soluzione del taglio – interviene Roberto Menasci, commissario Lega Salvini Cerveteri -, forse la più rapida e meno costosa ma non l’unica. Si potrebbero ingabbiare le radici, rialzare la sede stradale realizzando anche i sovrappassi pedonali rialzati per far rallentare gli automobilisti nell’area urbana. Gli alberi hanno bisogno di spazio vitale, cercano aria, luce ed acqua; bisogna tenere in considerazione queste necessità ed operare di conseguenza per salvaguardarli».
Un passo indietro. Su Cerenova e Due Casette si era espresso anche il comitato Rifiuti Zero con il presidente Marina Cozzi. Un appello rimasto inascoltato proprio come quello del Civat. «La mattanza di alberi sani è inconcepibile, bisogna rimuovere l’asfalto ammalo rato, non gli alberi. Quanta vita c’è nella chioma di un pino, così muore un ecosistema naturale. Poi magari tra qualche mese si chiederà di mettere dei dossi artificiali per rallentare la velocità delle automobili».