Cosa c’è dietro tutti questi roghi?
Incendi, uno ne tira un altro a Cerveteri. Almeno una ventina in queste settimane: hanno davvero messo a dura prova gli uomini della protezione civile comunale e i vigili del fuoco di Cerenova intervenuti per scongiurare situazioni di emergenza. In questi giorni uno degli ultimi è scoppiato in località Pian della Carlotta nella frazione periferica del Sasso.
Ci sono voluti numerosi equipaggi e autobotti da migliaia e migliaia di litri per avere la meglio sulle fiamme. Rogo anche in via Doganale tra I Terzi e Borgo San Martino dove era avvenuto già avvenuto qualche giorno precedente con il rischio che venissero evacuate diverse abitazioni e un canile.
Era stato richiesto anche il supporto aereo di un elicottero e di un canadair. Colpita pure l’area della strada provinciale Furbara-Sasso: bruciati diversi ettari di vegetazione, campi di grano e sterpaglie con un’imponente colonna di fumo visibile anche dal centro abitato cerveterano. A causa del forte vento, le fiamme sono state spinte verso la macchia. Al Sasso sia pompieri che protezione civile con l’intervento anche degli agenti della polizia municipale di Cerveteri per gestire la viabilità andata in tilt per quasi un’ora.
Come se non bastasse ad andare a fuoco una macchina in via Settevene Palo Nuova, a poca distanza dall’isola ecologica. Il conducente ha fatto in tempo ad abbandonare l’abitacolo prima che l’auto venisse divorata dalle fiamme che hanno avvolto anche erbacce e un canneto.
Tantissimi quindi gli incendi registrati tra giugno e luglio. Tanti, troppi per non pensare che dietro possa esserci la mano dolosa con persone squilibrate che lo fanno di proposito. Su questo stanno indagando i pompieri e i vigili urbani alla ricerca di prove. In alcune situazioni invece è stato appurato che il fuoco è divampato per negligenza di alcuni proprietari terrieri che non sono stati capaci di gestire i piccoli focolai per incenerire rifiuti e sterpaglie.
Per questo ora rischiano multe o nella peggiore delle ipotesi denunce penali. «Le cause sono molteplici – risponde Renato Bisegni a capo della protezione civile cerveterana – e naturalmente non si hanno ancora le prove ma il sospetto, almeno per quanto riguarda gli ultimi due roghi, è che delle persone abbiano acceso incautamente il fuoco per bruciare delle sterpaglie e qualche rifiuto.
Ci sono delle normative e devono essere seguite. Si deve chiamare la Polizia locale. Questi “falò” devono essere controllati. In altre occasioni magari siamo di fronte a piromani». Protezione civile che potrà contare almeno su tre rinforzi per l’estate come annunciato nei giorni scorsi dal sindaco, Elena Gubetti.
Giovani per altro già integrati nel personale. Per la campagna antincendi boschivi 2024 la Regione ha incluso anche Cerveteri tra gli 8 milioni di euro stanziati per uomini e mezzi e il potenziamento del presidio.