Gli STRAfatti DI TONI MORETTI
Il fattaccio di oggi riguarda quanto avvenuto tra la Rieco S.p.A., novella azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nella città di Cerveteri ed alcuni suoi dipendenti lavoratori appartenenti alla categoria protetta, poiché reduci da patologie che hanno compromesso la lora piena abilità a determinate mansioni. Sono stati licenziati, dice l’azienda per “giusta causa” e sono sei mesi che non percepiscono lo stipendio.
La dinamica è la solita, adombrata da pressioni e ricatto. L’azienda decide, che nel cantiere di Cerveteri non esistono mansioni per questi lavoratori e li invita, per iscritto, ad accettare il trasferimento in altre sedi fuori regione. Dando dieci giorni di tempo per la risposta. Il disagio che si prospetta ai loro occhi è così grande, che non prendono in considerazione tale richiesta e non rispondono neanche alla missiva. Scaduto il termine previsto, puntuale arriva la lettera di licenziamento.
La nostra visita al cantiere ove è ubicata l’Isola Ecologica, ha registrato un’aria pesantissima, fatta di silenzi e ammiccamenti di lavoratori che non parlano e con dirigenti sindacali che hanno dichiarato che prima di parlare dovevano prendere “ordini”. La domanda ci è sorta spontanea: ma da chi?
Un disastro è stato, tra l’altro, tentare di coinvolgere il partito che per tradizione difende i lavoratori: il PD, il cui segretario-cittadino in un comunicato stampa esprime la sua vicinanza ai lavoratori ma non esercita di fatto nessuna pressione sul sindaco, che in verità ha dimostrato di avere nei confronti della Rieco, un polso debole e titubante.
Sta di fatto che ci saranno i ricorsi, i tempi della giustizia per decidere, e attendendo un esito incerto, spese da sostenere per i lavoratori che intanto sono senza stipendio. Non sarà la premessa per creare le basi per una transazione extragiudiziale di fame, che tolga dallo stress i lavoratori e salvi l’azienda?