GUIDO ROSSI AMMONISCE I VERTICI ROMANI«SERVE DIALOGO E UNITÀ, ALTRIMENTI CI FAREMO MALE DA SOLI». AFFONDO AL CENTROSINISTRA: «HANNO ABBANDONATO LA CITTÀ»
«Ci stiamo facendo far male». Una frase che in questi giorni a Cerveteri Guido Rossi, ex sindaco dal 1998 al 2002, ha ripetuto tante volte. Il suo messaggio si riallaccia un po’ a quello di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che all’indomani delle tribolate (per utilizzare un termine elegante) elezioni presidenziali, ha puntato l’indice contro la stessa coalizione del centrodestra. E Rossi in fondo fa lo stesso perché nella città etrusca tra qualche mese si tornerà al voto per eleggere il nuovo sindaco, e il centrodestra, appunto, non è che sia poi così unito. Anzi.
Anna Lisa Belardinelli ha annunciato da tempo la sua candidatura. Non ha però il sostegno di Forza Italia (capitanato a Cerveteri dal consigliere comunale Salvatore Orsomando) e di altri civici. Guido Rossi, attuale consigliere comunale di Ussita, paese terremotato delle Marche, sta provando il forcing per evitare ulteriori scosse politiche. Ma la sua accusa principalmente è diretta verso la Capitale. «È arrivato il momento che i referenti romani – si sfoga – si attivino per dialogare con i responsabili dei partiti locali e dei movimenti civici della famiglia del centrodestra, confrontarsi con loro e risolvere la situazione. Questo modo di fare politica mi riporta agli anni passati. La sostanza non cambia, le decisioni vengono prese dal politico di turno a Roma e poi si finisce per regalare le amministrazioni al centrosinistra». A Cerveteri Rossi ha un ruolo visto che l’ex colonnello dell’Esercito è una sorta di “ricucitore” della politica. «C’è voglia di riprendere la politica del fare, ho avuto un confronto qui in città con le varie parti. Ripeto però un concetto basilare: se i professionisti della politica non ascolteranno gli esponenti locali, le possibilità di ricompattare il centrodestra saranno basse. Non vorrei arrivare a pronunciare le parole della Meloni: “Ci siamo fatti male da soli”».
Intanto però le trattative proseguono, gli accordi iniziano ad essere messi nero su bianco. Nelle ultime ore Pio De Angelis ha chiuso con Belardinelli. «Non ho voglia di parlare di lui – commenta Rossi – la sua storia politica in città è nota». Poi c’è l’affondo al centrosinistra per come ha governato la città Unesco. «Rifiuti, degrado, buche, illuminazione, periferie abbandonate, mancanza di personale negli uffici comunali, attività commerciali sul lastrico, turismo in calo e potrei proseguire ancora. Parliamo di 20 anni di politica ad effetti speciali, tanti annunci ma poca sostanza». Guido Rossi comunque ha strattonato anche il suo centrodestra, forse con la speranza di dare davvero una scossa e trovare un’unità di intesa. «Sono convinto – chiosa – che i numeri per poter riprendere in mano il presente e il futuro di Cerveteri ci siano, naturalmente con persone capaci e volenterose per amministrare bene. Basta con i giochetti della politica che non servono per lo scopo prefissato. Chi agisce non per scopi personali, non ha a cuore le sorti del territorio».
Infine riflessione scomoda. «Mi affiderei al senso di responsabilità e amore verso Cerveteri, per trovare un’armonia, a costo di un passo indietro di qualcuno. Ricordando che Roma non dovrebbe più dettare le regole: l’elettorato va rispettato».