Quanto è successo ultimamente al Granarone stava nelle cose e non ha stupito.
Cioè, che il prestigioso palazzo, sede della Assise che rappresenta tutti i cittadini, riunione dopo riunione, stesse assumendo la configurazione di una “Fraschetta”. Ciò dipende da vizi congeniti sviluppatisi alla nascita della nuova assemblea.
La “sorte” ha voluto, la rielezione di un sindaco che nel suo secondo mandato ha operato delle autentiche “scorribande” a danno degli interessi dei cittadini. E coi loro soldi. Inventandosi ora un lungomare tanto agognato, ma che era cosa sua; supportato una perimetrazione che consente nuove costruzioni a mare ad uno speculatore, che ha tenuto nella sete e sotto ricatto la popolazione da quando la frazione marina è nata.
Sostenuto da una maggioranza compita ed ubbidiente, vuoi per promesse future sapientemente tessute, vuoi per qualcosa che, come dice uno sgamato politico del passato, equivale all’odore di un caffè.
Un Fenomeno, che del motto ‘Italia in “comune”’, in “comune” intendeva tutto, tanto dal sentirsi dispensato dalla osservanza del comandamento che obbliga di non desiderare la donna di altri, pensando di poter risolvere la cosa con una pacca sulla spalla del malcapitato cornuto.
Un fenomeno che aveva all’opposizione due consiglieri metodici nel sottolineare irregolarità e abusi, spesso umiliati nelle loro capacità e nelle loro risorse intellettive. Un fenomeno coadiuvato da un presidente del consiglio che, avendo imparato a leggere il regolamento, alla fine lo leggeva così bene da seguirlo alla lettera, derogando ogni umana interpretazione.
E così che all’ultimo consiglio volano microfoni e sedie, si interpellano veri e presunti “cornuti”, facendosi forti di immagini catturate dal dilagare dell’uso di smartphone che trasformano in gossip ogni cosa. Una preghiera: Cambiate “Fraschetta”. Nessuno è più degno di stare al “Granarone”.
Toni Moretti