Il grande pino, unico superstite di tanti alberi che ombreggiavano Piazza Aldo Moro, schianta a terra abbattuto dal vento e dalle potature selvagge
di Angelo Alfani
Anche l’ultimo dei quattro pini marittimi che da decenni abbellivano, ombreggiando, il lato della piazza della fu-scuola, ci ha lasciato.
Il vento di stamane, proprio quando il bar di Polenta azionava la macchina del caffè, a causa anche di potature da bestia, ha sollevato le prime radici ed un pezzo di pavimento a basalto, appoggiando il tronco e la chioma verde sul muro di tufo che delimita il “giardino” del Principe.
Dopo la Scuola, le palme ed i pini, lo slargo, presuntuosamente definito “piazza” fa ancora più tristezza ed orrore, lasciando basiti i pochi avventurosi turisti che salgono in collina.
Nel fermarmi a scattare la foto, Carletto un giovanotto cervetrano, mi si è avvicinato e, con fare complice, mi ha detto:” Angiole’ e pure l’ultimo non ha retto. Qui famo tutti sta finaccia”.
Che il pino rappresenti davvero la metafora dei cervetrani!?