CERIPA: “SANDRO CORDELLI, IL GRANDE BOMBER”

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CERIPA:«IL GRANDE BOMBER NASCEVA DAL GRANDE UOMO CHE ERA».

La notizia è arrivata questa mattina, proprio mentre attraversavo la nostra Cerveteri. Purtroppo Sandro Cordelli ha perso la battaglia con il male contro il quale lottava da alcuni anni. Questa volta un centrale difensivo cattivo e maligno ha avuto la meglio sul bomber. Incredibile quante persone mi hanno fermato per avere conferma, sapere. A distanza di tanti anni, Sandro è rimasto nel cuore dei tanti tifosi, appassionati di calcio e della propria città. Ho avuto la fortuna di allenarlo per cinque anni, quattro a Cerveteri e uno a Santa Marinella. Molti oggi mi chiedono quali erano le qualità principali come giocatore, perché riusciva a segnare tanti reti. “ In Sandro tutto nasceva dalla sua qualità di uomo, dalla sua visione trasparente della vita; quello che a volte poteva sembrare sufficienza e leggerezza  era invece  purezza di animo. La sua vita era la famiglia e il calcio. Un giocatore che non mi ha mai creato un problema. Queste qualità si manifestavano in campo, dove riusciva a trasformare il difficile in semplice. Le sue tante reti sembravano facili, anche se tutti sanno che nel calcio la realizzazione finale non e’ mai  scontata.
Ben strutturato, dal fisico longilineo, con una corsa elegante che univa ad una grande rapidità di esecuzione, difficilissimo da controllare per i difensori. Il nostro Cerveteri era indubbiamente fortissimo, vincitore del campionato Interregionale, e sesto nel secondo campionato di C2, per tante giornate tra le prime tre in classifica. Era  formato da grandi giocatori ma Lupo Cordelli era l’idolo del pubblico e soprattutto delle Brigate Verdeazzurre, costituitesi proprio in quegli anni e composte da tutti tifosi giovanissimi”.

Per questo caro Sandro, voglio accompagnare questo mio ricordo, con una foto di quel pubblico che tanto ti ha voluto bene. Penso con commozione a quando nel primo sofferto campionato di serie C2, come è naturale nel calcio, critiche venivano rivolte alla mia figura di allenatore. Ebbene dopo un goal che realizzavi venivi ad abbracciarmi dicendo “questo è per te”. Ciao Sandro sei il secondo giocatore di quella rosa che lascia la terra. Parlo di Roberto Vichi che hai già raggiunto in cielo e sono sicuro che parlerete subito di calcio e in particolare del Cerveteri. Alla tua stupenda mamma che insieme al tuo papà , andato in cielo anni prima, ha sempre seguito la nostra squadra, a tutti i tuoi cari, le condoglianze più sentite. Per tutti siano di consolazione le parole di Sant’Agostino:”non piangiamo per averlo perso ma rallegriamoci per averlo avuto”. 

Vincenzo Ceripa