Cerenova, classe Terza E attende un’aula asciutta

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Siamo a Cerenova nell’istituto comprensivo Marina di Cerveteri. I protagonisti sono gli alunni della classe 3°E, un sezione “che non doveva esserci” – racconta una mamma – nata per gli alunni in esubero iscritti nel plesso tre anni fa. Da allora 20 ragazzi attendono un’aula agibile: “entra l’acqua dal soffitto, si allaga. Per questo motivo gli alunni erano stati spostati nell’aula Lim. Una stanza piccola, con un’ampia finestra ma dove non c’è ricambio d’aria. Un’aula nata per essere usata a turno da tutte le classi per 1 ora ma che di fatto ospita la sezione E”.

È una stanza dove 21 persone stanno  strette, dove l’insegnante come cattedra ha un banco e dove faticano a studiare. Genitori, professori e alunni da tre anni attendono lo svolgimento dei lavori: sollecitano, scrivono e chiedono di essere ricevuti dalle autorità competenti. Anno scolastico 20/21, l’anno del Covid-19. La 3°E in aula LIM. La distanza di 1 metro non è rispettata. Lo denunciano i genitori preoccupati. La lettera di una mamma all’indirizzo della scuola e del sindaco dove si ricorda la situazione e si chiede un intervento urgente:

«Gentili signori, Gentile Dirigente, Gentile vice preside, Gentile Sindaco ed organi comunali preposti.
Con la presente voglio rappresentare le difficoltà che si trovano ad affrontare quotidianamente mia figlia e i suoi compagni di classe. Già il secondo giorno di scuola (settembre 2019), la classe è stata trasferita (temporaneamente) dall’aula loro assegnata ad un altro locale per problemi tecnici (perdite idriche ed allagamenti). Porgo alla Vs attenzione, che tali problemi erano già presenti lo scorso anno nella medesima aula e, nonostante i lavori, non si sono evidentemente risolti. Vorrei che fosse fatta una seria e concreta riflessione sull’inadeguatezza del locale ove risiedono quotidianamente i ragazzi nell’orario scolastico.
1- è un locale piccolo e inadatto ad ospitare 20 studenti con l’insegnante (21 persone in totale);
2- è poco areato avendo due finestre piccole ma assolutamente insufficienti;
3- credo che sia fuori norma.
Evidenzio, altresì, che i ragazzi non possono uscire dall’aula durante la ricreazione (regola dell’istituto). Mia figlia racconta che soprattutto le ultime ore si sente mancare l’aria; non soffre (né ha mai sofferto) di asma, né di attacchi di panico, né di altre patologie fisiche dell’apparato respiratorio (gradirei che non si sentisse male!).
In questo ambiente è quasi giustificabile che i ragazzi abbiano delle difficoltà attentive e di rendimento: oltre ad avere un’età suscettibile alle distrazioni, si sa che il cervello e tutto l’organismo necessitano di una buona quota di ossigeno per avere un buon funzionamento.
Chiedo cortesemente che vengano effettuati i lavori in modo celere ed efficace. Qualora non venga risolto tempestivamente e definitivamente il problema, la presente sarà inviata anche alle forze dell’ordine.
In attesa di un positivo riscontro, porgo cordiali saluti».