C’È VOGLIA DI MARE, LITORALE PRESO D’ASSALTO

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LITORALE

IL PRIMO WEEK END CON TEMPERATURE PRIMAVERILI HA SPINTO MIGLIAIA DI ROMANI A RAGGIUNGERE LA COSTA TEMENDO L’ARRIVO DELLA ZONA ARANCIONE. TANTI ALTRI HANNO PREFERITO LE CIME INNEVATE.

Aurelia paralizzata verso i comuni balneari: Ladispoli, Fregene e Ostia tra le mete più gettonate e prese d’assalto. La Roma-L’Aquila ha fatto registrare almeno 8 chilometri di coda verso l’uscita di Vicovaro Mandela per via delle auto incolonnate pronte a raggiungere Monte Livata, letteralmente assediata da migliaia e migliaia di romani, così come il Terminillo a Rieti. E poi traffico segnalato per chi era diretto nelle località del lago o nel viterbese. Insomma, la gran voglia di normalità si è mostrata in tutti i suoi effetti nel Lazio, sia verso il mare che in montagna. Ristoranti pieni, stabilimenti altrettanto. File per prendere un caffè nei bar, nei chioschi, con servizi di gastronomia, su tutta la costa, con preferenze per i tavolini all’aperto o in riva al mare. Forse c’era anche il timore dell’imposizione di una nuova zona arancione (il giorno prima il governatore Zingaretti ad esempio era stato costretto a dichiarare la zona rossa a Colleferro e Carpineto Romano), e quindi in molti hanno pensato di muoversi prima del divieto di spostamenti tra comuni, anche perché richiamati dal sole e dalla temperatura oltre i 15 gradi. Da una parte quindi sprazzi di normalità, complice il clima decisamente primaverile. Dall’altra c’è chi ha puntato l’indice contro gli assembramenti di giovani, fidanzati e famiglie con i loro figli al seguito. Un film visto e rivisto che si è materializzato nuovamente, e che durerà – chissà – fino al prossimo stop. Intanto anche il fine settimana che verrà potrebbe regalarci un “pienone” (ringrazia il settore della ristorazione). A Ladispoli i villeggianti si sono riversati sulle spiagge nonostante alcune fossero piene di detriti, canne e rami soprattutto, residui che il Comune sta provvedendo a rimuovere in questi giorni sperando in un bonus da decine di migliaia di euro proveniente della Regione Lazio. Ciò che desta preoccupazione in realtà più che il presente è il futuro. Domanda da un milione di dollari. Come sarà l’estate dei balneari? Perché oltre al distanziamento sociale causa Covid, bisognerà tenere conto dell’erosione che in questi mesi ha provocato seri danni. Ne parlano gli stessi operatori del settore. «Vero è che storicamente in alcuni periodi dell’anno – si sfoga Marco Lazzeri, titolare del Tritone – il mare chiede sempre un tributo di sabbia, ma sono stati mesi particolari in cui le correnti hanno divorato di più rispetto al passato. Lo scorso anno tra erosione e pandemia ho dovuto rinunciare al 30% degli ombrelloni. Le cose potrebbero peggiorare tra qualche mese. Cos’altro dire? Andiamo avanti così, finchè c’è spiaggia, c’è speranza». Come Marco tanti altri colleghi sono in questa situazione, senza dimenticare le spiagge libere. Chiusa parentesi erosione, se ne riparlerà a tempo debito. A Marina di Cerveteri una cinquantina di vacanzieri sono approdati in camper, posizionandosi su un terreno privato di via Navigatori etruschi e alimentando vecchie ruggini del passato con i residenti. C’è chi propone soluzioni. «Occorrerebbe disciplinare la politica su questa delicata tematica – interviene Enzo Musardo, presidente del comitato Cerenova-Campo di Mare – perché la convivenza tra gli abitanti e i vacanzieri in camper è assai complicata se questi ultimi, come domenica scorsa, bivaccano con grigliate e magari sversano i liquami causando anche problemi all’ambiente. È chiaro che per il bene del litorale si dovrà trovare una soluzione». Il regolamento del codice della strada stabilisce che un camperista possa sostare o parcheggiare con il suo mezzo come le auto, a patto di non utilizzare lo spazio pubblico con sedie e tavolini. Figuriamoci se decine e decine di persone si mettono pure a grigliare salsicce e bistecche.