I COMUNI DI LADISPOLI E CERVETERI RINUNCIANO COSÌ ALLA PACE FISCALE
Niente pace fiscale per i cittadini di Cerveteri e Ladispoli che speravano in uno stralcio delle cartelle relative a multe, sanzioni e interessi sotto i mille euro dopo le rispettive decisioni maturate in consiglio comunale delle scorse settimane. Se in qualche modo era prevedibile in terra etrusca dove il Granarone è guidato dal centrosinistra di Elena Gubetti, è a Ladispoli che sorprende un po’ di più il voto della maggioranza capitanata dal sindaco leghista Alessandro Grando.
Quella della rottamazione è infatti da sempre una battaglia del leader del Carroccio Matteo Salvini. Ma il Comune non è il Governo e la priorità è quella di far cassa per non trovarsi in difficoltà. L’opposizione dal canto suo non si lascia sfuggire l’occasione di sollevare il caso.
«Sulla scorta della finanziaria del Governo – sostiene Ferdinando Cervo, consigliere comunale del gruppo “Progetto Ladispoli” – almeno per coerenza politica un’amministrazione di centrodestra avrebbe dovuto togliere questa zavorra dalle spalle dei cittadini e delle aziende. Tra l’altro sono debiti che vanno dal 2000 al 2015, perciò chi non ha pagato finora probabilmente continuerà a non farlo specialmente dopo una pandemia alle spalle, i rincari energetici e la guerra. A mio avviso sono fondi inesigibili quelli messi in Bilancio. Ecco perché mi sono astenuto dal votare il mancato stralcio, scelta che ha portato poi ad una discussione interna».
Il primo cittadino ladispolano però replica al consigliere dissidente che si è anche autosospeso dalla maggioranza assieme a Sabrina Fioravanti e Emiliano De Simone.
«Avremmo dovuto rinunciare a ben 270mila euro – chiarisce Alessandro Grando – ma probabilmente il consigliere Cervo, che si è affacciato nella politica da poco tempo, non ha questa esperienza. Lo Stato ha offerto questa possibilità ai comuni ma avrebbe dovuto prevedere semmai un ristoro per gli enti locali che, aderendo, non avrebbero incassato una parte delle somme, e non è un dettaglio. Poi ci sono stati problemi con la tempistica dato che dovevamo decidere entro il 31 gennaio. Per una quadratura del bilancio abbiamo agito così. E poi i contribuenti potranno da soli ottenere questo contributo, Ci sembra una soluzione ideale».
Il comune di Cerveteri invece vorrebbe riappropriarsi di quei 350mila euro mancanti.
«Se non avessimo indetto la massima assise cittadina – spiega Elena Gubetti – lo stralcio sarebbe stato automatico. Ma avremmo rinunciato a circa 350mila euro, una somma importante diciamo nelle nostre future casse. È indubbio ci possa essere qualche polemica però ricordo anche che queste iniziative nazionali magari vengono messe in pratica alle spalle dei comuni che poi devono occuparsi di far funzionare tutto, dall’illuminazione pubblica a strade e scuole. In un certo senso si può dire che il Governo non è stato proprio garantista».
La pensa in modo diametralmente opposto l’opposizione politica.
«Votando in aula – critica Anna Lisa Belardinelli, consigliere comunale – la maggioranza ha negato la possibilità a tanti cerveterani di vedersi stralciata le cartelle di multe, sanzioni e interessi. Parliamo di una cifra non superiore ai mille euro, quindi non sono grandi evasori, semmai si tratta di cittadini che, forse perché in difficoltà, non sono riusciti a onorare i loro impegni. Questa è l’ennesima dimostrazione che lo slogan del sindaco Gubetti di non lasciare indietro nessuno, appunto, era solo uno slogan elettorale».
Comuni, rottamazione quater a parte, sono impegnati comunque da anni per risolvere il tema scottante dell’evasione che riguarda Imu, Tari, mensa e trasporto scolastico ma anche passo carrabile, insomma molte delle imposte comunali non riscosse. Uno scenario anche peggiorato dopo l’emergenza sanitaria e la crisi energetica con annessa guerra. Da qui la decisione di non lasciare nulla di intentato provando ad ottenere il massimo anche dalle vecchie sanzioni. In questo caso la rottamazione quater, introdotta dall’articolo 1 della Legge n. 197/2022, che prevede l’applicazione di misure agevolative per i debiti esattoriali affidati alla riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.