CARTELLE ESATTORIALI “PAZZE”A FIUMICINO

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SEVERINI: “CARTELLE ESATTORIALI “PAZZE”, CI RISIAMO… QUANDO SI DECIDE A TROVARE UNA SOLUZIONE?” 

Severini: “Non è la prima volta, eppure ci risiamo: l’Amministrazione continua con questa brutta abitudine di inviare nuovamente alla cittadinanza le cartelle esattoriali che stanno andando in scadenza o in prescrizione. Non è più accettabile che un’Amministrazione comunale agisca in questo modo, recando danno e disturbo ai cittadini, costretti a presentarsi alla Fiumicino Tributi per verificare, anche in caso di pagamento già effettuato.
Siamo ai limiti dell’assurdo: un Comune come Fiumicino non può più permettersi di riservare un trattamento del genere ai suoi concittadini. Se ho ricevuto una multa nel 2016 o nel 2017, l’avrò sicuramente pagata per evitare di andare in mora, ma ora devo comunque recarmi presso gli uffici preposti, facendo, forse, anche ore di fila, per accertami che sia stato davvero già fatto il pagamento. E se in questo lasso di tempo ho perso la ricevuta? Ecco che sorge un altro problema… Non è possibile che questo disagio si ripresenti puntualmente ogni due anni.
Evidentemente c’è un problema nel sistema di domiciliazione delle bollette tramite le poste che non permette di verificare chi ha pagato o meno. Quindi la soluzione sarebbe rispedire tutto e gravare sulle spalle dei cittadini? Ora basta… Questo non siamo più disposti a tollerarlo. O si cambia il sistema in questione o si trova nell’immediato un’altra soluzione.
Domani, giornata in cui si terrà il Consiglio comunale sul Bilancio, solleverò il problema in aula con la speranza di ricevere risposte più esaustive di semplici parole al vento che sembrano non affrontare adeguatamente il problema. Firmato: Roberto Severini, capogruppo della lista civica Crescere Insieme
Non solo Fiumicino. Il comunicato in oggetto mette in luce un fenomeno frequente anche in altri comuni.
Succede anche a Ladispoli, il mese di giugno tanti cittadini in fila alla Polizia Municipale per dimostrare pagamenti effettuati anni prima o chiedere la rateizzazione di una cifra esorbitante (anche 4 volte tanto) riconducibile ad una multa di cui non si sapeva neanche l’esistenza, ma non è dimostrabile.