Carola Vai: “Gatti di stato, tra uso pubblico e passioni private”

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Presentato a Roma l’ultimo libro della giornalista e scrittrice Carola Vai, edito da Rubbettino e arrivato in libreria nei giorni scorsi.

Carola Vai, con il suo gatto Nerone – Autrice

Si dice che quando si vuole conquistare simpatia in rete basta mettere qualche bel gattino. Ma sarà proprio vero? I gatti hanno questo potere di ammaliare l’internauta? In realtà, ci spiega l’autrice, Carola Vai, che ha lavorato a “Il Giornale” di Montanelli e all’Agenzia Giornalistica Italia, i gatti non aiutano solo a superare lo stress, ma spesso contribuiscono in modo determinante a conquistare la simpatia della gente e a distrarre l’attenzione dai problemi gravi.

E’ quanto si scopre scorrendo le pagine del suo volume, edito da Rubbettino. Si tratta, in sostanza, di un viaggio tra personalità forti e determinate come re, regine, papi, Capi di Stato e Capi di Governo, di varie epoche e continenti, ma tutti in compagnia dei loro felini. Personaggi audaci, colti, risoluti, autorevoli, spregiudicati, accomunati dall’attrazione per i mici, animali capaci di allentare nel privato la tensione di momenti rimasti nella storia, come il primo ministro britannico Winston Churchill con l’inseparabile Jock; o Abramo Lincoln e il suo Tabby, il primo presidente degli Stati Uniti ad aver portato i gatti alla Casa Bianca.

Socks, il gatto del Presidente Bill Clinton – VIAVAIBLOG by Carola Vai

Il mio, spiega Vai, non vuole essere un saggio politico ma un vero e proprio excursus nella storia, che può essere utile anche a scuola, per avvicinare i ragazzi alla materia in modo piacevole. Ci sono persino i gatti trattati come dipendenti da uno dei più prestigiosi musei del mondo, l’Ermitage di San Pietroburgo, a cui la zarina Caterina II attribuì il ruolo, che esistente ancora oggi, di “Guardiani delle pinacoteche”. E ci sono pure gatti fotografati sulla poltrona dello Studio Ovale alla Casa Bianca, come nel caso di Socks, della famiglia Clinton; o come la gatta India di George Bush junior, che suscitò una vera e propria questione internazionale per via del suo nome considerato un’offesa da parte del paese asiatico. Anche in casa possiamo trovare grandi appassionati di gatti, come i presidenti della Repubblica, Sergio Mattarella e Giorgio Napolitano, senza dimenticare il Papa emerito Benedetto XVI, e andando a ritroso nel tempo, l’imperatore Cesare Augusto e sua moglie Livia. Il libro si concentra inoltre su due paesi: l’Egitto attratto dai gatti fin dal 3000 a.C., quando i piccoli felini erano ritenuti sacri, e il Giappone dove una volta erano considerati come animali magici, e oggi in grado di portare benefici fisici e psicologici. Del resto un proverbio cinese sostiene: “Un mondo che butta via i suoi gatti è un mondo che perirà”.

gatto
La copertina del volume edito da Rubbettino, particolare – Autrice

A sottolineare l’importanza dei piccoli felini è intervenuta persino una ricerca dell’Università di Warwick, in Inghilterra, evidenziando che le persone con grosse responsabilità sono anche grandi amanti dei gatti. Un modo per combattere lo stress. Dalla stessa ricerca emerge che gli amanti dei mici spesso hanno successo nella vita, un forte senso d’indipendenza, sono dotati di astuzia e riescono celare, con disinvoltura, i propri sentimenti.

 

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.com