A farne le spese finora uno stabilimento balneare: sigilli da parte della Capitaneria di porto e della Polizia locale al bar e al ristorante
Un blitz inaspettato ma molto significativo quello messo in atto ad inizio settimana dalla Capitaneria di Porto di Civitavecchia – Ufficio Locale Marittimo di Ladispoli – Marina di San Nicola affiancata dalla Polizia Municipale di Cerveteri.
Marinai e agenti sono piombati di mattina in via Navigatori degli Etruschi, a Campo di Mare, per avviare degli accertamenti relativi alle strutture balneari esistenti anche con l’aiuto dei droni. E, durante un primo controllo, sono emerse delle anomalie.
Il primo stabilimento balneare sottoposto a verifiche è stato “Ezio alla Torretta”. In particolare gli uomini della Guardia Costiera ladispolana, diretti dal comandante Cristian Vitale, hanno richiesto ai titolari tutte le documentazioni e gli atti dei vari permessi per l’attività scoprendo che si tratta di autorizzazioni molto datate relative ad un chiosco negli anni ’80. Ecco perché a quel punto le forze preposte hanno proceduto a porre sotto sequestro i manufatti considerati abusivi perché senza concessione demaniale marittima idonea riguardo ad una struttura di oltre 1.000 metri quadri.
In sostanza sigilli per bar, ristorante e tutte le attività secondarie, mentre è stato concesso l’uso, in vista della stagione estiva, per bagni, docce e spiaggia con possibilità di affittare normalmente ombrelloni e lettini. È comunque un duro colpo questo per i proprietari.
La Capitaneria avrebbe già trasmesso tutti gli atti dell’indagine alla Procura della Repubblica di Civitavecchia e da prassi il magistrato dovrà trasferirli al gip per l’eventuale convalida che, in caso, potrebbe avvenire già in questi giorni. Ma l’inchiesta non sarebbe chiusa qui a quanto trapela. Guardia Costiera (molto attenta sulla tematica) e Vigili Urbani a questo punto potrebbero tornare presto a Campo di Mare per verificare la regolarità o meno delle concessioni demaniali, i titoli edilizi e gli atti autorizzativi di tutti gli stabilimenti balneari. Insomma, un’azione sinergica a 360 gradi in un periodo molto delicato per la categoria che si appresta ad avviare la stagione estiva.
Solo che ora i riflettori accesi dagli investigatori pongono molti dubbi sul futuro degli operatori del settore. Bisognerà capire anche quali contromisure potrebbe applicare la classe politica con il Comune di Cerveteri che al momento, sulla vicenda, non si è sbilanciato anche se probabilmente è a conoscenza di tutta la situazione nei minimi dettagli anche dopo la storia dell’arretramento demaniale di alcuni anni fa e i complicati rapporti con l’Ostilia di mezzo. Intanto il litorale finisce nuovamente sotto i fari della Procura.
A Ladispoli era accaduto nel 2015, e poi negli anni seguenti, dopo la maxi indagine per abusivismo edilizio e lottizzazione abusiva della Guardia di finanza coordinata all’epoca dal capitano Antonino Spanò che portò alla chiusura di tutti i campeggi e dei rimessaggi considerati non in regola ma esistenti da oltre 20 anni. Da una parte fu una “mazzata” per l’economia locale, dall’altra i militari portarono alla luce uno scenario preoccupante dal punto di vista normativo.