Camper a Campo di Mare

0
3462

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un abitante di Cerenova ha scritto all’assessore Appetiti.

Buongiorno assessore Appetiti,
come ho fatto a suo tempo, appena prima del Covid, con l’allora assessore Croci, torno a sollevare con lei, che mi sembra la persona competente tra i vari assessori, la questione dei camper a Campo di mare. Passata la ferrovia, all’imbocco della suddetta località, si vede un bel cartello che vieta qualsiasi forma di campeggio su tutto il territorio comunale, con un’ordinanza del 2012. Però arriviamo al lungomare e troviamo sia nella parte nord che, in minor misura, in quella sud degli accampamenti di camperisti. Nelle foto scattate l’altro ieri, ce ne sono pochi ma lo scorso sabato ne ho contati almeno una ventina solo sul lato nord. Allora le cose sono due: o l’ordinanza non è più valida e quindi è inutile lasciare quel cartello, oppure i Vigili di Cerveteri non ne sono a conoscenza e quindi non se ne occupano, il che sarebbe sconcertante. Ma il vero problema, che sollevai a suo tempo, è quello igienico. I WC chimici e i serbatoi di recupero delle acque scure dei camper hanno una portata limitata, quindi se ci si ferma anche solo due giorni, in due persone, c’è la necessità di svuotarli. Poiché il Comune comunque tollera la sosta dei camper senza offrire neanche un’idea di servizi dedicati, questi poveracci dove sversano le loro acque nere, grigie, verdi, a pallini o quello che siano? C’è il mare, meglio di quello? Probabilmente di notte si metteranno in fila, magari coi numeretti, per andare a sversare e dare anche una sciacquatina ai contenitori. Poi il giorno dopo gli ignari bagnanti sguazzano nel nostro “bel mare”!
Allora, volete essere coerenti con voi stessi? Il campeggio o è permesso o è vietato. Se questo deve essere il solo modo di favorire il turismo a Cerveteri è meglio inventarsene un’altra. Non sono quattro camperisti a favorire lo sviluppo di un paese morente, pensate piuttosto a valorizzare quel poco che c’è, che non è poi neanche così poco: il museo etrusco e la necropoli. Tanti paesi e città camperebbero bene solo con queste due risorse, in particolare con la necropoli patrimonio Unesco (se non è già stata depennata), ma si sa, a Cerveteri l’ospite non è gradito. Basti dire che durante i lavori per la rotonda all’incrocio con via Chirieletti non si è visto un solo cartello che indicasse un percorso alternativo per raggiungere museo e necropoli. Questa è purtroppo l’anormale normalità di Cerveteri: meglio restare isolati dal mondo che usufruire del turismo e del suo indotto economico, meglio lasciare quei quattro negozi asfittici e le attività di ristorazione al loro triste destino, tanto c’è la vicina Ladispoli che offre tutto, con buona pace di chi odia (non certo io) i nostri vicini e dei cervetrani più retrogradi.
Cordialmente,
Ferruccio Iori, Cerenova