CAMERA DEI DEPUTATI – 44 LAVORATORI A RISCHIO LICENZIAMENTO

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Camera dei Deputati: lavoratori a rischio licenziamento

USB indice lo stato di agitazione per 44 lavoratori dei servizi amministrativi in appalto alla Camera dei Deputati

Camera dei Deputati. Quarantaquattro lavoratori da 17 anni anni inseriti nei servizi della Camera, prima come lavoratori interinali, poi come dipendenti di una ditta vincitrice di un appalto sui generis, alla scadenza dell’ennesima proroga di un’appalto scaduto, oggi rischiano il licenziamento. USB ( Unione Sindacale di Base) sostiene lo stato di agitazione indetto dai lavoratori al fine di aprire un confronto  con le autorità preposte e risolvere una situazione lavorativa precaria e instabile divenuta cronica.

Camera dei Deputati: 44 lavoratori a rischio licenziamento scendono in piazza.

Camera dei Deputati. 17 anni da precario, il racconto

La storia ebbe inizio quando nel lontano 2002 alla Camera dei Deputati si sono resi necessari dei lavoratori per integrare le mansioni dei dipendenti nei diversi uffici. Gli stessi lavoratori negli anni, da interinali, sono diventati dipendenti delle aziende private  vincitrici dell’appalto per il servizio di supporto ai dipendenti pubblici. Dall’azienda attuale, Cedat85, con la scadenza dell’appalto al 31 dicembre 2019 é stata aperta una procedura di licenziamento collettivo per i 44 lavoratori.

Dopo l’assemblea del 21 settembre scorso, che ha visto riuniti i 44 lavoratori a rischio licenziamento, è stata redatta una lettera rivolta ai questori della Camera dei Deputati dove si ritiene l’internalizzazione dei servizi l’unico processo da attuare per garantire il posto di lavoro. Per restituire dignità ai lavoratori e alle lavoratrici da anni perfettamente integrati nei servizi della Camera al pari dei dipendenti pubblici.

Pur condividendo spazi, mansioni e scrivanie tra i dipendenti Camera e i lavoratori fantasma esistono differenze non conformi alla direttiva Ue che prevede per i lavoratori a tempo determinato le stesse condizioni dei colleghi a tempo indeterminato. L’intenzione sembra essere quella di un’ulteriore gara d’appalto con l’ennesima assunzione, da parte dell’azienda vincitrice, dei 44 lavoratori per i quali si auspica invece un’altro lieto fine.

Fonte: USB