Caldo estivo? Aiutati con il melone

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Il frutto solare che idrata, elimina cellulite e  reintegra minerali

Monique Bert – Naturopata

Il caldo ti spossa, ti gonfia le gambe e ti mette ko? Niente paura, il melone ti viene in soccorso. Con il suo colore solare è uno dei frutti simbolo dell’estate. Ricco com’è di acqua, fibre, zuccheri e sali minerali, è dissetante, nutriente e giova alla linea, grazie alle sue proprietà diuretiche e al basso contenuto calorico:  poco più di 30 calorie all’etto. Delle sue preziose proprietà ce ne parla la ‘nostra’ naturopata Monica Bertoletti, Naturalmente sani, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.

“Appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee,  proprio come l’anguria, il melone è un alimento che disseta facilmente e reintegra alla perfezione tutti i minerali che si perdono con il sudore, poiché è una vera fonte di acqua di vegetazione, di nutrienti e vitamine. Rappresenta un ottimo modo per nutrirci con gusto, utilissimo, come molti altri frutti di stagione, per la gestione intelligente della ritenzione idrica. Difatti in estate la ritenzione fisiologica dei liquidi, causata da squilibri specifici, che il corpo cerca di gestire trattenendo appunto i liquidi, spesso è scambiata per un noioso disturbo da combattere anziché un tentativo di riequilibrio intelligente, e viene sovente contrastata con integratori diuretici naturali. E badate bene – sottolinea la naturopata – che non è così vero che “male non fanno”, perché vanno a scompigliare ciò che il corpo tentava di fare per darci un equilibrio sensato!”

DIURETICO

“Il  melone svolge un’azione dissetante, diuretica e rinfrescante. Le tisane ottenute dai semi dei frutti lasciati in infusione possiedono proprietà emollienti e sedative della tosse. Con la polpa si preparano maschere tonificanti che rendono la pelle vellutata. Ottimo per macedonie, dolci, gelati e frullati.  Per la sua abbondante acqua di vegetazione e per la presenza di iodio e di zuccheri, il melone ha una notevole azione diuretica, sia per stimolazione della tiroide che per l’attivazione pancreatica.

SE LA DIURESI NON AUMENTA…

Se vi è una sofferenza epatica, il fegato è messo in difficoltà dal beta carotene e dagli altri flavonoidi, così si trattengono i liquidi, impedendone l’eliminazione renale. Quindi se si nota una mancata attivazione di diuresi mangiando melone, significa che ci potrebbe essere una insufficienza epatica asintomatica e avremmo una importante informazione da far presente al nostro curante.

FLUIDIFICA IL SANGUE MA NON TROPPO

L’adenosina presente fluidifica il sangue, favorendo la funzione renale. A dimostrazione dell’armonia con la quale la natura mette a disposizione degli esseri umani alimenti perfettamente bilanciati, il melone contiene anche una discreta quantità di vitamina K, indispensabile per i processi corretti di coagulazione del sangue.

PROSCIUTTO & MELONE, ACCOPPIATA VINCENTE

Chi avverte pesantezza gastrica e rigurgiti dopo ingestione del melone può attenuarli con un pizzico di sale che migliora gli scambi di membrana e la secrezione dei succhi gastrici, facilitandone la digeribilità: ecco perché sovente si mangia col prosciutto crudo: diventa molto digeribile.

Sul transito intestinale non ha effetti significativi.

STIMOLA IL METABOLISMO

Nel contesto di una dieta dimagrante agevola l’eliminazione dei liquidi e aumenta il metabolismo attraverso la  stimolazione tiroidea provocata dal suo iodio.  Durante la fase premestruale il melone aiuta tantissimo proprio perché fluidifica i sangue e favorisce la diuresi, inoltre facilita con i suoi zuccheri il fegato a gestire il passaggio dalla fase progestinica all’estrogenica, favorendola. In fase ovulatoria invece è meglio l’anguria, più diuretica. Per l’azione diuretica, il melone è utile nell’oliguria, gotta e reumatismi articolari. Controindicato in chi soffre di dispepsia e nei diabetici, mentre nelle piastrinosi e per la prevenzione di infarto e ictus è molto utile per l’azione anticoagulante dell’adenosina.

MELONE SÌ PURCHÈ SIA MASCHIO

Il melone migliore è il maschio, che si riconosce da un punto nero situato all’estremità opposta a quella del picciolo, che annusata deve profumare, grazie all’etilene prodotto dalla fermentazione.

L’ideale è comprare il melone maturo al punto giusto e consumarlo subito. Ma quando questo non è possibile, va riposto in frigorifero, dove si mantiene per 2-3 giorni, meglio se a una temperatura non eccessivamente bassa: sotto i 5 gradi infatti la polpa può rammollire, dare macchie scure e diventare indigesta. Possiamo utilizzare il melone per uno spuntino leggero o un pasto sostitutivo: frullare un paio di fette con uno yogurt di cocco: disseta, sazia e drena la ritenzione idrica!

ACQUA DI VEGETAZIONE

Una nota sull’acqua di vegetazione: il nostro organismo, di base, è predisposto in condizioni fisiologiche, a reintegrare le sue perdite liquide a partire esclusivamente dall’acqua contenuta negli alimenti. Questa è molto diversa dall’acqua esterna, in quanto è stata filtrata ed elaborata da un organismo vivente, tanto da potersi definire acqua di vegetazione, paragonabile al nostro liquido interstiziale. Se osserviamo macroscopicamente l’ecosistema terrestre, è possibile riflettere sul fatto che la distribuzione dell’acqua è confinata ai mari e nei bacini idrici. In più una quota nell’atmosfera, che assumiamo attraverso la respirazione. In condizioni medie non dovremmo avere una gran sete, se ci nutriamo CORRETTAMENTE, cioè consumando una quota ottimale di vegetali.

L’acqua di vegetazione che i vegetali contengono sempre in grande percentuale, – conclude Monica Bertoletti – è pura e priva di residuo fisso, migliore di quella di qualsiasi sorgente, in quanto è filtrata, elaborata e arricchita di nutrienti dai processi metabolici dell’organismo vegetale”.

                                                                                          di Miriam Alborghetti