BUFERA SUL “DOPO DI NOI”

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L’OPERA PER DISABILI CON TRATTATIVA PRIVATA, L’OPPOSIZIONE FA MURO. RESTA L’INCOGNITA VIABILITÀ

 

Si chiamerà “Dopo di Noi” ed è una struttura attraverso la quale le persone affette da disabilità gravissima non resteranno mai sole, anche se dovessero perdere i genitori.

A Ladispoli è il sindaco ad annunciare la futura nascita di una struttura riservata appunto ai “ragazzi speciali”.

Un tema però che ha innescato mille polemiche da parte dell’opposizione perché in realtà non si parla di un finanziamento pubblico ma il progetto nascerà tramite una trattativa con i privati che si aggira sul milione di euro circa e di mezzo c’è il centro commerciale.

Lo spiega direttamente il primo cittadino. «Il contributo straordinario che il Comune dovrà incassare da un intervento urbanistico al chilometro 38 dell’Aurelia, pari a 951mila euro – chiarisce Alessandro Grando – verrà interamente destinato alla costruzione di un edificio dedicato al Dopo di Noi».

Dopo l’approvazione dell’iter in aula consiliare, l’amministrazione comunale vorrebbe coinvolgere famiglie, associazioni, Asl e Regione. «Ogni genitore – prosegue Grando – vive con la preoccupazione che un giorno non potrà più essere al fianco dei propri figli per accompagnarli nel loro percorso di vita, e possiamo soltanto immaginare quanto questo pensiero sia amplificato per chi deve confrontarsi quotidianamente con la disabilità, purtroppo in molti casi gravissima.

In previsione del periodo di vita successivo alla scomparsa dei genitori, o comunque dell’impossibilità dei propri cari di prendersi cura del proprio familiare, subentra quindi questo progetto».

Individuato il terreno su cui realizzare l’opera: si trova in via Latina, in pieno centro urbano. L’opposizione grida allo scandalo. «Si è votato prima di tutto – sottoscrivono Gianfranco Marcucci e Fabio Paparella, consiglieri comunali di Ladispoli Attiva – una variazione allo schema di convenzione tra il Comune e la società in questione, proponente del nuovo centro commerciale per un intervento da 32mila metri cubi di cemento.

Questa amministrazione intende consentire alla società di non versare subito il contributo straordinario di 950mila euro previsto per l’avvio dei lavori del piano particolareggiato. Un credito trasformato in un impegno futuro.

Sebbene la legge consenta accordi di questo tipo, essi dovrebbero essere accompagnati da un progetto dettagliato. Il rischio è quello di costruire un’opera insostenibile». Chi si stacca dalla minoranza è Eugenio Trani.

«Il tentativo – ribatte il consigliere comunale – di far passare questo progetto come moneta di scambio rispetto alla realizzazione dei centri commerciali al km 38 è fuori luogo e solo un pretesto per smarcarsi rispetto alla concretezza del problema.

Ci siamo sempre espressi contro l’eccessiva urbanizzazione cui il territorio è stato sottoposto anche se d’accordo su uno sviluppo del territorio sulla fascia Aurelia e Olmetto Monteroni.

I progetti sono stati approvati dalla maggioranza, e dalla giunta regionale e senza che chi oggi protesta si stracciasse troppo le vesti con osservazioni, segno che quei progetti possono essere criticabili ma non illegittimi. Proponiamo di socializzare la plusvalenza del valore guadagnato dal privato investendola subito in un progetto utile».

Quello che manca, discorso politico a parte, sono i servizi e le infrastrutture. Senza collegamenti o soluzioni di viabilità il caos è dietro l’angolo, un po’ come avvenuto a Cerenova tra via Fontana Morella e l’Aurelia.