Discusso in Consiglio comunale il progetto che ridefinisce la fruibilità tra pedonalizzazione e nuovi parcheggi
E’ stato il punto più importante della seduta di Consiglio comunale del 26 luglio scorso. Un progetto che ha fatto e farà discutere con il quale l’amministrazione comunale di Bracciano, avvalendosi di fondi del PNNR, intende ridefinire il “waterfront”, direbbero gli urbanisti, ovvero il lungolago Giuseppe Argenti di Bracciano. Previsto un intervento complessivo articolato in due stralci. L’obiettivo di fondo è quello di attuare una completa pedonalizzazione del lungolago, teatro sin dalla Bella Epoque, della Bracciano vacanziera tra lidi e ristoranti tra i quali quelli caratterizzati dalle tipiche palafitte con le sale direttamente sull’acqua.
Per pedonalizzare è necessario ricavare nuovi spazi per realizzare aree di sosta. In particolare il progetto prevede, tramite espropri, Il potenziamento e la risistemazione di cinque assi di penetrazione perpendicolari al lungolago, individuati nel sistema viario esistente – si tratta di via della Sposetta Vecchia, via della Sposetta Nuova, via degli Orti, via del Lago e via di Vigna Caio – la realizzazione di un sistema di parcheggi accessibili dove i fruitori potranno raggiungere il lungolago e l’arenile lasciando la propria auto per poi raggiungere la riva a piedi. Programmata anche la limitazione dell’accesso carrabile al lungolago Argenti al solo passaggio dei residenti attraverso l’utilizzo di dissuasori a scomparsa in acciaio telecomandati e prevedendo l’installazione di un sistema di videosorveglianza. Con l’obiettivo di restituire al cittadino il lungolago, il progetto prevede la realizzazione di una pista ciclabile. Il cosiddetto progetto di “rigenerazione urbana” del lungolago Argenti di Bracciano prevede inoltre la realizzazione di una nuova piattaforma collocata in quello che è considerato il punto focale dell’area (in prossimità dell’attuale casina del lago) che dovrà fungere, nelle intenzioni dei progettisti, da spazio aggregativo comunale. L’ispirazione di fondo per questo nuovo elemento architettonico, ancora una volta è la palafitta, elemento – dicono i progettisti – “di gran lunga precedente agli anni Cinquanta”. “Testimonianze dell’utilizzo della palafitta nel lago di Bracciano – spiegano ancora i progettisti – risalgono al Neolitico e questi manufatti sono essi stessi archetipo della relazione tra l’uomo e l’acqua”.
I luoghi di sosta vengono ripensati, secondo progetto, attraverso l’utilizzo di elementi di arredo urbano comodi e di facile manutenzione, realizzati con materiali naturali e che dovrebbero integrarsi con il paesaggio. Le finiture dei marciapiedi e dei manti stradali saranno realizzate – specifica il progetto – in pavimentazione ecologica depolverizzata, la cui granulometria e i cui spessori andranno a variare a seconda del peso che sono destinati a ricevere, grazie all’alta resilienza del materiale scelto.
Il progetto nasce tra molte perplessità. Non scioglie, si commenta da più parti, il nodo di fondo, ovvero il collegamento tra la cittadina sull’altura e il lago. L’impiego di navette, avvenuto in passato, ha in parte colmato questa cesura tra Bracciano e il suo lungolago.
Il gruppo Fratelli d’Italia del Comune di Bracciano ha votato contro. Così le motivazioni del voto contrario: visto che il progetto nonostante i numerosi collaboratori, pagati dal Comune, risulta essere fallimentare in quanto volto a garantire solo alcuni esercizi commerciali penalizzando tutti gli altri; visto che i tempi di aggiudicazione della gara fissati per la data del 30 settembre 2023 pena la perdita del finanziamento non potranno mai essere rispettati a causa della mancanza di visione e di controllo e rigoroso rispetto delle procedure da parte dell’amministrazione comunale e della incapacità nella gestione e conoscenza delle norme sui procedimenti amministrativi da parte dell’Architetto Livia Braghetta; visti gli oltre 250.000 euro spesi per consulenti che, a seguito del mancato finanziamento, saranno a totale carico delle casse comunali”.