CAMPO VERGARI CHIUSO DA OLTRE MILLE GIORNI

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BRACCIANO, CROCICCHI: “UNA SCONFITTA PER TUTTA L’UMANITÀ”.

Campo Vergari – Bracciano senza strutture sportive da oltre mille giorni. Lo sport ha subito un gravissimo colpo. Molti gli annunci fatti dall’amministrazione ma lo stato di fatto indica una struttura in degrado. Un cartello affisso di recente indica l’assegnazione dei lavori per un importo di circa € 1.200.000, ma le voci di inizio e fine lavori sono in bianco.
Abbiamo intervistato Marco Crocicchi già dirigente della Virtus Bracciano.

Il caso del campo sportivo Massimiliano Vergari chiuso da otre 1000 giorni è paradossale. Era una struttura gioiello. Tutte le promesse fatte al riguardo dal sindaco Tondinelli sono state disattese. Intanto il settore calcio di Bracciano è morto. Quale è ad oggi la situazione?
La situazione dello stadio Vergari è sotto gli occhi di tutti. Una situazione del tutto analoga, purtroppo, a quella del Palazzetto Aldo Starnoni. Entrambe le strutture sono chiuse da più di mille giorni, colpevolmente abbandonate al degrado più assoluto. Dove fino a mille giorni fa centinaia di giovani e meno giovani facevano Atletica, Badminton, Basket, Calcio e Pallavolo, oggi ci sono cancelli spalancati giorno e notte, atti vandalici, abbandono di rifiuti, assenza di qualsiasi forma di controllo. La sorte dei due impianti è un oltraggio non solo alla pubblica decenza, ma anche al nome che portano. Le associazioni sportive hanno fatto e stanno facendo il possibile per andare avanti, ma è difficile tenere in piedi una famiglia senza una casa.

Si fa fatica a pensare che il diritto allo sport a Bracciano sia stato negato da un cavillo burocratico. Come è iniziato tutto?
Il 23 gennaio 2018, a seguito di sopralluogo tecnico che aveva sollevato alcune criticità sui locali spogliatoi, il sindaco ha emesso ordinanza di chiusura dell’intero impianto, al fine di risolvere i problemi evidenziati e poi procedere alla riapertura in tempi brevi. Il 1 febbraio 2018, la Responsabile dell’Ufficio Tecnico ha emesso una determina di annullamento del certificato di agibilità degli spogliatoi (datato 2009). Da un accesso agli atti effettuato pochi giorni dopo dal genitore di un nostro associato, le motivazioni della determina risultavano a nostro parere infondate. Resta inoltre da capire se sia possibile annullare un atto amministrativo ben oltre il termine previsto dalla legge 241/90. Domande che negli ultimi 1.000 giorni sono state poste più volte anche in forma scritta e durante incontri ufficiali, ma alle quali non si è mai ricevuta alcuna risposta né dall’ufficio tecnico né dagli amministratori.

campo vergariNel tempo avete proposto delle soluzioni che non sono state prese in considerazione. Perché a vostro avviso?
L’ultimo appuntamento pubblico è stato il consiglio comunale aperto del novembre 2019, un consiglio faticosamente ottenuto dopo reiterate richieste e una lettera al Prefetto da parte dei consiglieri di opposizione, per il quale era stata richiesta, e assicurata, la presenza dei tecnici comunali che si erano occupati degli impianti sportivi. Nell’occasione, le associazioni hanno proposto un tavolo tecnico per arrivare in breve tempo e con costi contenuti a soluzioni condivise per la riapertura degli impianti, per poi realizzare gradualmente, soprattutto tramite la partecipazione ai bandi di finanziamento, interventi di miglioramento. La nostra proposta non è stata presa in considerazione: al tavolo non era presente nessuno dei tecnici richiesti ed erano assenti molti consiglieri di maggioranza, tra cui quello delegato allo sport. In Consiglio, l’amministrazione non ha fatto previsioni sul Palazzetto Starnoni, mentre ha annunciato la decisione di investire un milione e duecento mila euro per rifare il Vergari, promettendone la riapertura a luglio 2020.

Cosa ha significato per la Virtus Bracciano la chiusura del campo sportivo? Abbiamo resistito un anno e mezzo, grazie alla straordinaria disponibilità di genitori e dirigenti e mettendo in campo un enorme sforzo organizzativo. Poi, dopo l’ennesima promessa di riapertura non mantenuta, condita da qualche indegna insinuazione circa l’esistenza di fantomatici interessi extrasportivi delle associazioni sulla gestione degli impianti, abbiamo deciso di togliere il disturbo.

Qual è l’umore dei ragazzi?
Quando abbiamo comunicato la chiusura dell’attività sportiva abbiamo percepito un po’ di disorientamento iniziale. Ora molti di loro stanno giocando nei paesi limitrofi, alcuni tra i più piccoli giocano a Bracciano in centri sportivi privati, altri, anche per motivi logistici, hanno smesso di fare sport. Molti dei quasi 250 tesserati che avevamo, non certo per colpa loro, da 3 anni non portano più sul petto il nome di Bracciano, perdendo forse inconsapevolmente, ma inevitabilmente, il senso di appartenenza. Questa è una grande sconfitta per tutta la comunità, che ci lascia l’amaro in bocca.

Non considerate opportuno tornare a scendere in piazza per protestare in nome del diritto allo sport?
Le abbiamo provate tutte, manifestazione in piazza inclusa, ma abbiamo sempre sbattuto contro un muro di gomma. Ma restiamo convinti delle nostre ragioni: quando riapriranno gli impianti sportivi tutti capiranno quanto tempo ci vorrà per rimettere insieme le macerie di quanto è andato distrutto e quanto sarà difficile ristabilire una condizione di normalità.

di Graziarosa Villani