Con la gestione pubblica le sorti della preziosa area verde non sono cambiate.
Passano i mesi, cambia la gestione (il passaggio c’è stato dal privato al pubblico da due anni) ma le sorti sono sempre le stesse per il bosco di Valcanneto. Un’area verde preziosa per gli abitanti e per i forestieri che vorrebbero farsi un giro nei 15 ettari ma che si ritrovano a combattere con il degrado, l’insicurezza nei sentieri e soprattutto con la caduta degli alberi colpiti da una grave malattia. Insomma, il cambio di passo non c’è stato nonostante il bosco sia stato acquisito a maggio del 2022 dal comune di Cerveteri.
Prima il maltempo e i danni all’interno della macchia, poi vandali e la fuoriuscita di liquami. Ora il nemico numero uno è rappresentato dal fungo patogeno già diagnosticato da un esperto contattato dalle associazioni che hanno a cuore le sorti dell’ambiente. «Si tratta del Biscogniauxia, un fungo patogeno tra l’altro molto aggressivo in periodi di siccità – parla Ugo Menesatti dell’associazione “Amici del bosco di Valcanneto” -, abbiamo affidato uno studio al naturalista e zoologo Antonio Pizzuti Piccoli e c’è da dire che ci sono altre criticità nell’area verde che vanno oltre gli alberi. Molti accessi sono pericolosi e andrebbero sistemati. Il problema è che il Comune non risponde a tutte le nostre sollecitazioni ed è come se questa preziosa area di Valcanneto fosse ancora gestita da privati. Occorrerebbe una verifica sul posto».
Accertamento che – come chiarito da Matteo Luchetti, assessore alle Opere pubbliche – sarebbe avvenuto in queste ore. E si attende una relazione sul da farsi. Ma è chiaro che lo stato di salute di numerose piante non consente più di vivere sonni tranquilli agli abitanti e ai fruitori del parco pubblico. Gli alberi continuano a cadere giù come ramoscelli bloccando i sentieri dove solitamente i cittadini passeggiano. Altri arbusti si sono abbattuti su recinzioni e arredi.
I rischi ci sono anche nelle giornate in cui non c’è vento. «L’altra mattina – racconta ancora Menesatti – una donna del nostro gruppo è stata sfiorata da una quercia crollata improvvisamente. Era a spasso con il suo cagnolino quando ha sentito un tonfo. L’albero era caduto appena 5 metri dietro le sue spalle. È chiaro che non si può proseguire in questo modo. Il comune di Cerveteri ha preso possesso del nostro prezioso bosco e già avrebbe dovuto programmare degli interventi sostanziali per studiare come fronteggiare questo fungo che non risparmia le piante».
Tornando alla relazione di Pizzuti Piccoli, pochi dubbi: «Fin quando l’albero vive in un ambiente ottimale – aveva messo nero su bianco il naturalista – riesce a convivere con la Biscogniauxia. I danni iniziano quando la pianta va in stress, a causa, magari, di una stagione di siccità eccessiva. In quel caso il fungo la invade e la porta a morire. Il problema di fondo ora è capire lo stato di diffusione del fungo che, se non si interviene, potrebbe intaccare tutte le altre querce».
In più la fase due: «Mettere in sicurezza le alberature e capire se ci sono degli interventi mirati da eseguire. Un’operazione complessa e non veloce». Poi ci sono anche le proposte. «Siamo favorevoli – è la richiesta di Amici del Bosco – ad una sinergia tra pubblica amministrazione e cittadinanza attiva e siamo pronti a realizzare eventi di sensibilizzazione e promozione di questa importante area verde. Il 19 maggio ad esempio organizzeremo un evento di cultura ambientale con musica, pittura, libri e tante sorprese».
Non si escludono parziali chiusure come avvenuto nella città limitrofa di Ladispoli. Il bosco di Palo Laziale non è aperto da almeno 5 mesi per via di cadute di alcuni alberi in parte abbattuti dalle forti raffiche di vento, altri però sono stati attaccati dai parassiti. Era stato il consigliere comunale e delegato alle Aree protette, Filippo Moretti, a confermare l’avvio di un approfondimento da parte di agronomi per valutare lo stato di salute della macchia mediterranea. I cancelli del parco sono ancora sbarrati. Per quanto riguarda il bosco di Valcanneto, la firma sull’atto notarile era stata posta a maggio del 2022.
A raccogliere centinaia e centinaia di firme in quel periodo il comitato di zona, “Scuolambiente”, Polisportiva Valcanneto, i gruppi spontanei “Amici del Bosco” e “ Scout Agesci Cerveteri 1” tutti uniti per ridare lustro a questa magnificazione zona verde. L’impressione però è che dopo due anni questa idea sia ancora ai nastri di partenza e che altri enti debbano intervenire con delle risorse per non far ammalare altre querce.