Boom di “Covid-19 party”: si partecipa per infettarsi

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Feste allo scopo di infettarsi e sviluppare immunità. Succede nello stato di Washington.

Ricevimenti, incontri, feste e party nel tentativo di prendere la malattia e sviluppare così una presunta immunità. Succede a Walla Walla, 400 chilometri a sud est di Seattle. A lanciare l’allarme sono state le autorità che hanno denunciato l’aumento dei cosiddetti “Covid-19 party”, in cui gli invitati sani si mischiano con persone positive al virus nella speranza di essere contagiati e, guarendo, diventare immuni e poter tornare a girare liberamente.

E’ una moda – scrivono i giornali – che si sta diffondendo soprattutto nello stato di Washington, il focolaio iniziale della pandemia in Usa dove i casi hanno superato le 15 mila unità con 834 vittime.

In realtà l’idea di farsi contagiare di proposito non è una pratica nuova. In passato – ricordano alcuni osservatori – molti genitori erano soliti portare i loro figli alle cosiddette “feste della varicella” per farli venire a contatto con altri bambini che avevano la malattia.

L’idea dei “Covid-19 party” ha cominciato a girare soprattutto dopo che le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno iniziato a considerare la possibilità di passaporti d’immunità, il documento che certificherebbe l’assenza di rischio di contagio della persona che lo possiede. E che quindi consente a coloro che sono risultati positivi al virus e poi guariti di viaggiare o di tornare a lavoro più velocemente.

A sconsigliare le feste Covid-19 soprattutto i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’ente federale che si occupa della salute pubblica negli Stati Uniti, che sottolineano come solitamente i giovani che si espongono al contagio e nella maggior parte dei casi non hanno bisogno di un ricovero in ospedale per guarire, ma il rischio è che si infettino persone più vulnerabili mettendo quindi a repentaglio la loro vita.

 

fonte: ansa.it