Bombole di ossigeno sul territorio: l’appello ai cittadini

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bombole di ossigeno

“Si avvi un immediato monitoraggio per la gestione emergenziale:  possibile scarsità di bombole”. 

“Nel quadro delle proposte che da marzo il Centro Studi Aurhelio sta fornendo all’amministrazione comunale, riteniamo opportuna la segnalazione per anticipare un possibile problema che nel pieno dell’emergenza sanitaria – a causa della pandemia da coronavirus, potrebbe determinarsi. Facciamo riferimento alla possibile scarsità di bombole di ossigeno – fenomeno che si sta determinando in alcune province italiane – creando una seria complicazione per coloro che potrebbero averne bisogno in tempi stretti.

A tale riguardo oltre a sensibilizzare i cittadini sul tema con una apposita campagna pubblicitaria ed in particolare le persone che hanno bombole vuote o in disuso, da restituire – attraverso il coinvolgimento del sistema sanitario con l’Asl di riferimento, i farmacisti, le strutture del volontariato, coordinate dal C.O.C. – occorre che l’amministrazione comunale attivi un tavolo permanente di confronto coordinato dall’assessore ai servizi sociali ed alla sanità.

Attraverso le competenze dei professionisti coinvolti, si potrebbero esplorare anche possibilità come il ritiro a domicilio per disabili o per coloro che non hanno modo di restituire i vuoti. Magari si potrebbe verificare la giacenza il monitoraggio delle bambole, sul territorio tra le farmacie private, comunali e le sanitarie presenti. Addirittura pensare all’idea – tutta da verificare dagli esperti del settore, non vogliamo certo sostituirci ad essi – di sensibilizzare tutti i possessori di bombole da sub per metterle a disposizione, previo ovviamente adattamento meccanico – sempre se fattibile, in caso emergenza totale.

Chiediamo quindi che venga istituito subito un tavolo e si convochi una riunione preventiva, magari anche coinvolgendo il delegato alle strutture della sanità privata e delle RSA. Non vorremmo ritrovarci – ed in questo caso sarebbe ancora più grave – in una situazione come quella di marzo nella quale tra mascherine e guanti introvabili, si improvvisarono campagne di forniture alla cittadinanza, approssimative e confusionarie”.

Il direttivo del Centro Studi Aurhelio