BASTA CAPITOZZATURE A LADISPOLI

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INCOMPETENZA O VOGLIA DI UCCIDERE GLI ALBERI?
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ASSOCIAZIONI E VOLONTARI DE LA MARCIA DEGLI ALBERI  DICONO BASTA ALLA DISTRUZIONE DEL VERDE PUBBLICO A LADISPOLI. E CHIEDONO: “INCOMPETENZA O VOGLIA DI UCCIDERE GLI ALBERI?”

Associazioni e volontari de La Marcia degli Alberi denunciano la distruzione del patrimonio arboreo della città di Ladispoli. Alberi capitozzati, tristi alla vista e prossimi alla malattia. Sembrerebbe che gli interventi di potatura attuali, procurino un danno all’albero, tali da portare alla morte della pianta nel giro di pochi anni. Altro che cura, la drastica amputazione indebolisce anziché fortificare, ne sono convinti gli attivisti locali che puntano a sensibilizzare i concittadini verso la problematica. Si punta alla conoscenza per salvare la vegetazione presente in città.

capitozzature
Largo del cimitero

Dove, nonostante siano vietate da regolamento comunale, le capitozzature avvengono e sono sotto agli occhi di tutti: viale Italia, vicino alla stazione ferroviaria, (vedi foto); Largo del Cimitero; Via Ancona – angolo via Flavia; Via Ancona di fronte alla Salus. E sono solo alcuni degli alberi mortificati nel centro città. Alcuni più recenti, altri interventi risalgono allo scorso anno. Giustificano l’apprensione e rendono pertinente la criticità sollevata dai cittadini: “Non è necessario essere esperti per capire che questa non è potatura ma mutilazione di alberi, indeboliti e destinati a morire in pochi anni. Incompetenza o voglia di “uccidere” gli alberi?

Via Ancona – angolo via Flavia

In merito alle conseguenze della capitozzatura per la salute di un albero, ci siamo rivolti a Umberto Mantò, esperto agronomo presente sul territorio: É vero che lo indebolisce? “Certo specialmente quando questi tagli avvengono nella stagione errata. Non si può fare quando la pianta è in piena vegetazione o si sta riprendendo, bisogna lavorare quando la pianta è in stato di riposo. Faccio l’esempio degli oleandri, che se li poti a zero ricacciano ma non fioriscono. E l’oleandro che non fiorisce a cosa ti serve? C’è anche da dire che spesso gli agronomi incaricati dai Comuni, non sono sempre presenti, bisogna invece seguire le squadre in quanto i ragazzi che potano spesso sono brave persone però con le forbici in mano non sanno cosa tagliano. É un problema che si intreccia con la politica locale. La cura del verde pubblico passa attraverso interventi tecnicamente appropriati, se si tratta di segare, abbattere e potare, che in realtà è un sabotaggio, allora non si parla di cura ma è la distruzione del verde pubblico”.

Via Ancona di fronte alla Salus

Non solo, una Ladispoli dove – continuano gli attivisti – le nuove alberature messe a dimora sono quasi tutte seccate. Parliamo delle 3000 unità piantumate nell’ambito del progetto Arbolia (dal nome della società benefit nata per creare nuove aree verdi in Italia) che “ha realizzato un nuovo bosco urbano nel Comune di Ladispoli” o perlomeno questo era l’intento. Un sogno miseramente fallito. Sull’argomento facilmente si scaldano gli animi ma è necessario fermare la mutilazione degli alberi (un fenomeno diffuso un po’ovunque in Italia), che riteniamo essere un patrimonio dell’umanità tutta, che rispecchia valori e sentimenti di ogni vivere civile.
Associazioni e volontari de La Marcia degli Alberi

viale Italia, vicino alla stazione ferroviaria

Interpellata l’amministrazione comunale, nella persona di Filippo Moretti che, ignaro, si riserva di visionare le immagini degli alberi in oggetto per rilasciare una dichiarazione. Resta il mistero, nessuno sa o non vuol dire, il nome dell’azienda che capitozza gli alberi.