BAMBINI E CELLULARI

0
1

Vedo molto spesso bambini piccoli (anche di due o tre anni) seduti nel passeggino con l’attenzione carpita dal cellulare. Altre volte vedo bambini con i genitori al ristorante che, mentre aspettano, la loro attenzione è carpita dal cellulare.

Vedo sempre meno bambini che, al ristorante, disegnano o interagiscono con il mondo esterno anche facendo dei capricci. Con questo articolo voglio porre l’attenzione sui danni che l’uso del cellulare provoca ai bambini e quali sono i punti danneggiati.

È importante dire che alla nascita il sistema nervoso centrale del bambino non è completo; raggiunge la completezza intorno ai 12 anni. L’uso continuo del cellulare, come qualsiasi altra esperienza limitante, blocca la crescita del SNC. L’uso continuo del cellulare limita le esperienze relazionali, comunicative, di movimento, di attività fisica e psicologica. Il bambino piccolo ha bisogno di fare esperienze concrete, non virtuali.

Il bambino piccolo, a differenza di un adolescente o di un adulto, non sa la differenza tra le realtà e il virtuale: se un bambino piccolo continua a guardare le immagini al cellulare, la sua mente pensa che QUESTE immagini siano sia la realtà.

Il bambino ha bisogno di muoversi, correre, saltare perché il suo corpo ha bisogno di sviluppare l’apparato muscolare e scheletrico nonché di formarsi l’immagine e lo schema corporeo. Se il bambino è davanti al cellulare mentre viene spinto nel passeggino dai suoi genitori, non avrà la possibilità di osservare il territorio che lo circonda ma sarà trasportato da un posto all’altro in modo passivo (come un pacco).

Se il bambino è davanti al cellulare quando si aspetta che arrivi la pietanza, non interagisce con gli altri, non percepisce l’attesa e non sta provando neanche la sensazione di noia. Nei primi anni di vita, il bambino fa l’esperienza delle sue emozioni e della capacità dei genitori di canalizzarle e di gestirle: il cellulare blocca la conoscenza con il mondo emotivo e la canalizzazione va verso l’aggressività. Da qui, un aumento del disturbo da attenzione con iperattività (ADHD).

Si è evidenziato che l’uso continuo del cellulare potenzia lo sviluppo dell’area posteriore (area adibita all’immagazzinamento delle immagini… in questo caso virtuali!!!) a scapito delle aree anteriori (adibite alla funzione linguistica, alla logica, all’immaginazione, al pensiero astratto).

Il bambino ha bisogno di muoversi, di fare l’esperienza di cadere, di sporcarsi, di interagire con i pari (se capita anche di entrare in conflitto con i pari), ha bisogno di sentire gli odori, i gusti, il dolore e il piacere, il caldo e il freddo, di sentire le sensazioni che provengono dal suo corpo, sia piacevoli che spiacevoli. L’uso continuo del cellulare blocca queste esperienze.

Si sviluppa necessariamente la dipendenza da dispositivi elettronici: la dipendenza è un bisogno di un elemento di cui la persona non aveva bisogno. Il cellulare non è importante per il bambino ma se gli viene dato, si crea un bisogno perché non viene stimolata all’esplorazione del mondo esterno che è, al contrario, naturale per ogni bambino. Si crea anche un bisogno circolare: il bambino dipende dal cellulare, se non gli viene dato fa capricci, il genitore glielo consegna e il bambino si tranquillizza.

Con il cellulare il bambino viene tenuto buono perché non disturba ma, contemporaneamente, gli si toglie la sua crescita personale. Come somministrare 3 gocce di Xanax. Il libro, il disegno, il gioco insegnano al bambino ad immaginare, a creare, a canalizzare le sue emozioni, ad interagire con gli altri, a fare esperienze concrete.

psicologia giuridica
Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta