BALNEARI E COMMERCIANTI: IL FUTURO È NERO

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ATTIVITÀ CHIUSE NON SI SA FINO A QUANDO. MUTUI MAI SOSPESI ALLE FAMIGLIE CON I REQUISITI. BONUS NON ARRIVATI NELLE TASCHE DEI PROFESSIONISTI. A LADISPOLI E TREVIGNANO SI INIZIA A SCENDERE IN PIAZZA PER PROTESTARE.

Balneari, parrucchieri, commercianti, ristoratori. Tutti a remare nella stessa direzione in una barca che sembra stia affondando. Mettiamoci dentro cittadini e lavoratori che attendono i soldi promessi dal Governo e mai arrivati e si capisce perché il futuro appare tutt’altro che roseo. A Ladispoli i primi segnali di sofferenza arrivano dalla costa.

Marco
Marco

Nonostante già da settimane la Regione abbia consentito agli operatori del settore di poter effettuare la manutenzione ordinaria dei rispettivi stabilimenti, l’aria che si respira non è delle migliori. C’è chi potrebbe anche gettare la spugna dopo aver iniziato a fare i conti con un’estate mai così incerta anche per colpa dell’erosione che non si ferma mai, neanche ai tempi della pandemia.

In tanti sono già con il metro in mano per calcolare quante file ed ombrelloni potrebbero essere collocati sulla spiaggia. “Negli ultimi anni – racconta Marco Lazzeri, proprietario del Tritone – sono stato costretto a rinunciare a numerosi clienti non utilizzando un terzo del materiale disponibile sull’arenile. Con le norme relative al distanziamento sociale, che tra l’altro neanche sono state rese note, altri lettini e sdraio resteranno di sicuro nelle cabine. Non c’è traccia ancora di questi esperti che dovrebbero darci indicazioni. Poi con le insicurezze sulla ristorazione sarà un’impresa sopravvivere economicamente. Dico la verità: non so se riaprirò la mia struttura”.

Roberta
Roberta

Prendiamo un altro settore in grande sofferenza, quello dei parrucchieri. I professionisti l’altra mattina si sono uniti ad una protesta collettiva, appoggiata dalla giunta comunale, mostrando un “cartellino giallo” al Governo. “Ormai siamo chiusi da oltre due mesi. Non siamo degli eroi che vogliamo morire sul campo di battaglia. Siamo delle persone che sappiamo come affrontare un problema. Fateci aprire in sicurezza, sareste fieri di noi. Non vogliamo fallire. Meritiamo di essere ascoltati”, è lo sfogo di Roberta Rencricca dal suo Infinity Hair Salon di Ladispoli.

A Trevignano i commercianti hanno scritto al premier. Una settantina di attività si sono unite. “Presidente Conte, ci dica lei: quale sarà il nostro futuro?”, si sfogano i titolari dei locali che simbolicamente hanno alzato le saracinesche accendendo la luce. “Il paese di 5mila abitanti è a vocazione turistica, specialmente da maggio ad ottobre quando si riempie di turisti stranieri e di romani, visto che la Capitale dista solo 30 chilometri”, è quanto detto da Gianluca Spera promotore del comitato. Non solo futuro anche il presente preoccupa.

Salvatore
Salvatore

Salvatore Ardita, geometra molto conosciuto sul litorale a Ladispoli e Cerveteri, si è visto recapitare una lettera non proprio positiva dalla Cassa dei Geometri. “Con riferimento alla istanza di indennità Covid-19 da Lei presentata, La informo che purtroppo non è stato possibile procedere alla erogazione, atteso l’esaurimento della quota parte del Fondo per il reddito di ultima istanza dedicato ai professionisti iscritti alle Casse di previdenza privatizzate”. In soldoni: il professionista non ha lavorato e non ha preso neanche il bonus da 600 euro perché inserito nella fetta del 25% che non ha beccato un euro, al contrario invece di altri colleghi. Una discriminazione bella e buona che forse andrebbe anche sollevata dinanzi ai giudici.

Molte famiglie sono in ansia anche per le sospensioni dei mutui non avvenute. “Siamo spiacenti di comunicare che la richiesta per il mutuo in oggetto non può essere accolta”, è quanto ha risposto la banca Unicredit al signor Paolo Quattrocchi residente a Fiumicino sposato con due figli.  “Eppure avrei tutti i requisiti per poter usufruire di questo Fondi di solidarietà. Ho richiamato la banca ma dopo una settimana ancora non ho ricevuto nessuna novità. Per altro non mi è stata fornita alcuna motivazione”.