Pioggia di decadenze del diritto di alloggio
per gli inquilini morosi delle case popolari
Una storia che si ripete quella delle case popolari di Ladispoli. Che ancora una volta sono finite nell’occhio del ciclone per questioni non proprio edificanti. A distanza di qualche mese infatti dai solleciti di pagamento per le bollette del gas da riscaldamento e di altre utenze scadute da mesi, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale è stata costretta ad usare il pugno duro contro quegli inquilini che sono morosi da troppo tempo. Sono già partiti in questi giorni i primi provvedimenti di sfratto e decadenza dall’assegnazione dell’alloggio popolare che l’Ater ha avviato contro altrettanti occupanti che da tempo non pagherebbero l’esiguo canone di affitto. Provvedimenti arrivati dopo numerose richieste di regolarizzazione sempre cadute nel vuoto. Così come disattese sono spesso rimaste le richieste di pagamento delle altre utenze domestiche. Dalla notifica dello sfratto gli inquilini avranno otto settimane per presentare ricorso, ma senza regolarizzazione delle pendenze economiche il loro destino sarà segnato. Della scottante vicenda è stato informato anche il comune di Ladispoli che rischia di trovarsi in pieno autunno decine di persone senza un tetto. E vista la crisi degli alloggi, dal palazzetto comunale di piazza Falcone fanno sapere che è già scattato l’allarme rosso per una faccenda molto complicata. Ladispoli del resto di tutto ha bisogno, meno che di altri nuclei familiari senza casa ed in preda alla disperazione. Fermo restando ovviamente che nessuna corsia preferenziale sarà intrapresa per coloro che invece, pur avendo le risorse, se ne infischiano di rispettare le regole.
“Appena abbiamo ricevuto la comunicazione dall’Ater – afferma l’assessore alle politiche sociali Roberto Ussia – ci siamo immediatamente attivati per avere un quadro esauriente della situazione. Analizzeremo caso per caso le istanze di sfratto nei tre stabili di viale America, via Sorrento e largo Livatino. Nelle situazioni più gravi chiederemo all’Ater di rinviare gli sgomberi e ci occuperemo delle famiglie indigenti che ovviamente non possono essere sbattute in mezzo alla strada. E’ altrettanto innegabile che non possiamo tollerare che ci siano inquilini che, pur avendo la possibilità economica di pagare il canone, fanno i furbi pensando di poter infischiarsene delle regole. Chi può deve pagare l’affitto all’Ater, oppure lasciare l’alloggio alle persone realmente bisognose. E’ un problema tra Ater ed affittuari ma il comune farà la sua parte, nel rispetto della legge e di tutti coloro che sono in regola con i pagamenti”.
Da notare che a Ladispoli non è la prima volta che le case popolari salgono al centro delle cronache, sia per utenze e canoni non pagati, sia per carenze strutturali degli edifici. Dove vivono oltre 100 nuclei familiari.