Avatar, il film 3D che ha cambiato la storia del cinema

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Di Pamela Stracci

Il 18 dicembre del 2009 usciva nelle sale cinematografiche americane il film cult Avatar diretto da James Cameron, il registra del colossal Titanic. Un successo acceso di critica e di pubblico anche in Italia, per il primo film uscito in 3D. L’intenzione di destare stupore nel pubblico in sala con scene che sembravano uscire dallo schermo, era una nuova frontiera della tecnologia maturata negli anni ’90 grazie anche al boom della grafica computerizzata. Una storia d’amore, quella raccontata nel film ma anche una storia di lotta a difesa della propria madre terra e dell’ecosistema del satellite Pandora distante 4,4 anni luce dalla Terra secondo la trama, per questa tribù di nativi i Na’vi. Alla storia principale si intreccia anche un altro obiettivo della scienza, quella della immortalità e invincibilità che nel film è rappresentato dalla possibilità di collegare la coscienza di una persona vivente a quella di un corpo organico, l’avatar per l’appunto, privo di anima ma riparabile, riproducibile e comandabile a distanza. Insomma un film all’avanguardia non solo per gli effetti speciali e per la visione in 3D ma anche per i temi trattati.

L’uscita dell’atteso Avatar 2, primo dei quattro sequel in programma, prevista per questo dicembre, è stata posticipato di un anno, al 16 dicembre 2022. Da alcune indiscrezioni sul film diretto sempre da James Cameron, il sequel sarà ambientato nel mondo acquatico di Pandora: “Posso combinare le mie due grandi passioni – ha detto il regista statunitense – l’esplorazione degli oceani e il cinema”.